
La cheratite amebica (Acanthamoeba keratitis) è un'infezione alla cornea molto rara ma pericolosa.
Eziologia
È associata a pazienti portatori di lenti a contatto mal sterilizzate, che utilizzino invece dei prodotti di comune sterilizzazione a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) l'acqua di rete per la conservazione e gli sciacqui pre-applicativi.
Epidemiologia
L’incidenza della cheratite amebica è di circa 1-2 casi per milione di utilizzatori di lenti a contatto..
Probabilmente l'incidenza della patologia è sottostimata per la difficoltà di una diagnosi eziologica; il protozoo infatti non viene evidenziato nel corso dei normali esami colturali, di norma effettuati per batteri e per miceti; viene rilevato con particolari colorazioni su uno striscio prelevato dalle lesioni corneali[1], mediante microscopia confocale in vivo o con metodiche PCR su liquido lacrimale; recentemente è stata descritta una metodica diagnostica innovativa, mediante osservazione in microscopia elettronica a scansione (SEM) di un prelievo per scraping corneo-congiuntivale.[2][3] Con questa metodica è possibile evidenziare il protozoo sia sotto forma di trofozoite che di spora.
Note
- ↑ Troisi Salvatore, Del Prete Antonio, L'esame citologico nelle flogosi della superficie oculare., in Ed. Typos, Bari, vol. 2008.
- ↑ Salvatore Troisi, Infezioni corneali: criteri per una diagnosi eziologica, su eyedoctor.it, 4 gennaio 2020.
- ↑ Troisi Salvatore, Del Prete Salvatore, Parisi Francesco, Troisi Mario, Del Prete Antonio, Utilità della Microscopia Elettronica a Scansione (SEM) nella diagnosi di cheratite da Acanthamoeba: cese report. (PDF), in Atti 17º Congresso Internazionale della Società Oftalmologica Italiana, vol. 2019, maggio, pag. 68.
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