Capecitabina | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C15H22FN3O6 |
Massa molecolare (u) | 359,35 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 604-948-1 |
PubChem | 60953 |
DrugBank | DB01101 |
SMILES | FC=1\C(=N/C(=O)N(C=1)[C@@H]2O[C@@H]([C@@H](O)[C@H]2O)C)\NC(=O)OCCCCC |
Indicazioni di sicurezza | |
La capecitabina è un agente chemioterapico utilizzato nel trattamento del carcinoma della mammella metastatico e nel carcinoma del colon-retto metastatico. Nel tumore del colon-retto è utilizzata anche come terapia adiuvante, qualora il carcinoma sia classificato allo "stadio III" o "stadio C di Dukes". È un profarmaco, enzimaticamente convertito a 5-fluorouracile, che inibisce la sintesi del DNA e rallenta la crescita del tessuto tumorale. La via di attivazione della capecitabina segue un "pathway" di tre passaggi enzimatici e due metaboliti intermedi, la 5'-deossi-5-fluorocitidina (5'-DFCR) e la 5'-deossi-5-fluorouridina (5'-DFUR), a formare il 5-fluorouracile (5-FU). La capecitabina è disponibile sul mercato con il nome commerciale di Xeloda (Roche), o come prodotto generico.
La sua assunzione può causare come effetto collaterale la cosiddetta sindrome mani-piedi, con desquamazione delle estremità e comparsa di dolorose vesciche. La sindrome mani-piedi può portare alla cancellazione delle impronte digitali.
Fonti
- Relazione Pubblica di Valutazione Europea (EPAR), sintesi destinata al pubblico (PDF), su emea.europa.eu. URL consultato il 22 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2006).
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