Pentetrazolo
Struttura chimica del pentetrazolo
Struttura chimica del pentetrazolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H10N4
Massa molecolare (u)138.171 g/mol
Numero CAS54-95-5
Numero EINECS200-219-3
Codice ATCR07AB03
PubChem5917
DrugBankDB13415
SMILES
C12=NN=N [N]1CCCCC2
Indicazioni di sicurezza

Il pentetrazolo, conosciuto anche come pentilenetetrazolo, metrazolo e pentametilenetetrazolo, è un farmaco che è stato utilizzato come stimolante circolatorio e respiratorio.

Alti dosaggi possono causare, come scoperto da Ladislas Meduna nel 1934, attacchi convulsivi. La FDA ne ha revocato l'autorizzazione al commercio nel 1982[1], ma è tuttora in commercio in paesi come l'Italia[2] con il nome di Cardiazol-paracodina: in combinazione con diidrocodeina, in questa formulazione è indicato come sedativo della tosse.

Meccanismo di funzionamento

Il pentetrazolo è considerato un GABA-antagonista, sebbene il reale meccanismo d'azione non sia ben conosciuto, in particolar modo per quanto riguarda l'attività scatenante le convulsioni. Un meccanismo conosciuto e dimostrato con esperimenti di elettrofisiologia, evidenzia che il pentetrazolo agisce sulle membrane cellulari degli assoni incrementando la permeabilità al potassio.

Usi

Il pentetrazolo sfrutta l'azione stimolante a livello del sistema nervoso centrale, per stimolare il centro del respiro, per attivare le vie vagali e vasomotrici del cervello. In geriatria era utilizzato per aumentare il flusso sanguigno cerebrale, possedendo proprietà analettiche. Viene ancora utilizzato in Italia anche in preparazioni antitussive, assieme a sedativi della tosse, ma a causa degli attacchi convulsivi che provoca è oramai sostituito quasi del tutto.

Note

  1. JR Minkel, Drug May Counteract Down Syndrome, Scientific American, 25 febbraio 2007. URL consultato il 20 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2007).
  2. Cardiazol-Paracodina

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