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ANARCHICO
Lenta nei lunghi secoli
la dea Giustizia incede,
3ma dove pone il piede
germoglia in pace il grano
e le messi maturano
6pingui al lavoro umano.
Lente le idee si movono,
ma noi moviam con loro.
9compagni nel lavoro
e nell’amor fratelli.
Sono le idee che vincono
12le idee, non i coltelli.
E ahimè. Tra i sogni torbidi
della pazzia tu vedi
15l’odio soltanto e credi
tra il sangue esser più forte
se uccidi per uccidere
18e scherzi con la morte!
Ah no, tu l’orde d’Attila
re dominar dovevi
21se ai deboli volevi
col ferro impor la fede,
se il laccio del carnefice
24strozza chi a te non crede!
Furtivo nelle tenebre
rechi la morte e il foco
27e scavi a poco a poco
sotto il terren la mina,
che inghiottirà i cadaveri
30nell'ampia sua rovina.
E che? Mostri di Ninive.
Templi d’Assùr lucenti,
33superbie di possenti,
torri adunate a stuolo,
chi vi ridusse in polvere,
36chi vi spazzò dal suolo?
Non fu la rabbia o l’impeto
della vendetta bieca,
39non fu la forza cieca
che vi schiantò dal fondo,
ma un solo raggio, un palpito
42d’amor che scosse il mondo!
Lungi di qui la livida
ira ed i sogni orrendi!
45Negli ipogei discendi
tra i mostri e le chimere.
Giustizia e non carnefici,
48questo dobbiamo volere!