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Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)


     Ahimè! ch’io veggio ch’una donna viene
Al grand’assedio della vita mia,
Irata sì ch’ancide e manda via
Tutto ciò ch’è ’n la vita e la sostiene:
     Onde riman lo cuor, ch’è pien di pene,5
Senza soccorso e senza compagnia,
E per forza convien che morto sia
Per un gentil desìo ch’Amor vi tiene.
     Questo assedio sì grande ha posto morte,
Per conquider la vita, intorno al cuore,10
Che cangiò stato quando ’l prese Amore
     Per quella donna che si mira forte,
Come colei che sel pone in disnore,
Onde assalir lo vien sì ch’ei ne muore.

(Ragguagliato su l’edizion giuntina, e su la lezione che ne dà il Fraticelli nelle Rime apocrife di Dante.)

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