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Gabriele D'Annunzio - Alcyone (1903)
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T
RA i fusti ove le radiche fan groppoe già si gonfia venenato il fungo,
odo incognito piede solidungo
4come bronzo sonor contra l’intoppo.
Caval brado non è; però che troppo
forte suoni lo scàlpito ed a lungo
per la selva selvaggia ove no ’l giungo
8duri l’irrefrenabile galoppo.
Certo è l’ugna del Tessalo bimembre
contra i rigidi coni e l’aspre stirpi
11sonante, l’ugna del Centauro illeso.
Ei vuole, mentre il giovine Settembre
circa il fragile vetro intesse scirpi,
14bevere il nero vino all’otre obeso.
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