< Alcyone
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L'Alpe sublime
Albàsia Il Gombo




L’ALPE SUBLIME.

S
VÉGLIATI, Ermione,

sorgi dal tuo letto d’ulva,
o donna dei liti.
Mira spettacolo novo,
5gli Iddii appariti
su l’Alpe di Luni
sublime!
Occidue nubi, corone
caduche su cime
10eterne.
Ma par che s’aduni
concilio di numi
grande e solenne
tra il Sagro e il Giovo,
15tra la Pania e la Tambura,
e che l’aquila fulva
del Tonante
su le sante
sedi apra tutte le penne.
20Oh silenzii tirrenii
nel deserto Gombo!
Solitudine pura,
senz’orme!
Candore dei marmi lontani,
25statua non nata,

la più bella!
Dormono i Monti Pisani,
grevi, di cerulo piombo,
su la pianura
30che dorme.
Altra stirpe di monti.
Non han numi, non genii,
non aruspici in lor caverne,
non impeti d’ardore
35verso i tramonti,
non insania, non dolore;
ma dormono su la pianura
che dorme.
Oh Alpe di Luni,
40davanti alla faccia del Mare
la più bella,
rupe che s’infutura,
oh Segno che l’anima cerne,
grande anelito terrestro
45verso il Maestro
che crea,
materia prometèa,
altitudine insonne,
alata,
50Inno senza favella,
carne delle statue chiare,

gloria dei templi immuni,
forza delle colonne
alzata,
55sostanza delle forme
eterne!

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