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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Domenico Lazzarini


IV1


Allor ch’io ti guidai ne’ tuoi verd’anni,
     Garzon, che il Sile, e più te stesso onori,
     Nel sacro monte, e ti mostrai gli allori
     Che fanno a Morte i più securi inganni:
5Vidi ben io che dispiegati i vanni
     Del pronto ingegno a luoghi erti e migliori
     Poggiavi, depredando i più bei fiori,

     Premio e ristoro de’ ben posti affanni:
Ed or me che ti fui secura scorta
     10Indietro lasci, e quel degli Avi tuoi2
     Che a miglior tempo arse e cantò d’amore.
Felice te, che nell’età immatura
     Co’ Cigni or della Grecia andar ten puoi,
     Or dell’Italia al più pregiato onore.

  1. Nel dottorato in Leggi di Francesco Benaglia Trivigiano.
  2. Gio: Antonio Benaglia leggiadro poeta nel secolo di Leon X.


Note

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