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Publio Terenzio Afro - Andria (II secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Luisa Bergalli (1735)
Atto quinto - Scena V
Atto quinto - Scena IV Atto quinto - Scena VI


 
CARINO, PANFILO

Carino
VEngo a veder ciò che si faccia, Panfilo;

Ma eccol qui.

Panfilo
Penserà forse alcuno,

Ch’io non creda ciò vero; ma si pensino
Gli altri come lor piace, che a me piace
Crederlo vero; e penso che gli Dei
Abbiano eterna vita; perchè i loro
Piaceri non finiscono; che se
Nulla di amaro a questo mio piacere
Non succedesse, io mi avrei guadagnato
Una vita immortal. Ma in qual persona
Bramar mai deggio d’ incontrarmi per
Farle palese il novo bene?

Carino
Cosa

Vuol dir questa Allegrezza?

Panfilo
Io veggo Davo.

Io non bramava alcun più di costui,
Ch’io so che più di ogni altro da dovero
Avrà sommo piacer del piacer mio.

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