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coro
Strofe I
Io non approvo i duplici
talami, e non di varie
madri i figliuoli: origine
son per le case di contesa e doglie.
Pago il mio sposo viva d’un sol talamo
e d’una sola moglie.
Antistrofe I
Né piú valgon due principi
nelle città, d’un unico
signore. Allora nascono
discordie, il cruccio al cruccio allor s’addoppia.
Anche fra due, grazie alle Muse, artefici
d’inni, la lite scoppia.
Strofe II
Quando rapide brezze il legno investono,
doppia sentenza di pensier che regoli
la barca, e troppa di maestri copia,
meno val di piú debole
mente che sola imperi.
Nelle case e gli stati sia d’un solo il dominio,
quando buon frutto conseguir si speri.
Antistrofe II
Ben lo dimostra la spartana figlia
di Menelao, che su l’altrui giaciglio
qual fuoco irruppe, e la fanciulla misera
di Troia uccise, e il pargolo,
per la contesa stolta.
Empio, ingiusto, crudele misfatto, di tale opera
sarà la doglia un dí su te rivolta.