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Traduzione dal latino di Agostino Barisella (1648)
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Illustrissimo, Et Eccellentimo
PRENCIPE
Suolo così ferace di Togati e Purpurati Heroi, non poteva esser sterile, d’huomini guerrieri pullulando l’Alloro à canto all’Oliuo con scambievoli fomenti, e benefficij; verdeggia l’uno all’ombra dell’altro, mentre l’altro s’avanza al fomento dell’uno; così, i Martiali Heroi di questa sempre inclita, e sempre gloriosa stirpe riceuerno in ogni tempo, e diedero fomento alle Sacre Porpore, et alli Scettri, di chi per sangue, et affettione erano congiontissimi: Quindi la grandezza d’un GAUDENZO, il quale per generosità, splendidezza, e magnificenza anco trà Prencipi era trattato da Prencipe; e tale apparve sempre nel commando delle Germaniche legioni, à cui con dispotico imperio commesse, nelle maggiori, e più ardue imprese dell’Ispanica Monarchia.
Tanta e così rara virtù, già divisa, hora unita in Vostra Eccellenza Reuerendissima chi può dubitare, quant’ella si renda più forte, e più robusta? chi si maraviglierà osservando in Vostra Eccellenza tratti di grandezza, magnanimità, e magnificenza, degni di gran Prencipe, mentr’Ella con reggio splendore alberga i primi Prencipi d’Europa, oscurando il fasto dell’Apoline, di quel gran Romano, dando occasione di credere, che si come nell’ultima parte de Cieli, si veggono raccolte tutte le stelle, così nell’ultima parte d’Italia si provino unite tutte le Virtù. Che se da quelle piovono sopra mortali; tanti, e così benigni influssi più in numero, et in qualità maggiori, ne sentono, i vostri sudditi e vassali Giustitia senza rigore; Prudenza singolare, nella scielta de Ministri per fede e sapienza chiarissimi, Maestà affabile, et Affabilità Maestosa; Prontezza nel beneficare, tardanza nel castigare; Onde l’Elogio di Plinio à Traiano Imperatore Qua tua praecipua laus est saepiùs vincitur fiscus; à fronte della CLEMENZA Vostra resta oscurato. Queste, et altre Virtù Vostre Prencipe Eccellentissimo, cui angusto campo farebbe una Storia, non che una lettera generano quell’Armonia, nella quale collocò quel gran Savio la gloria di Dio, la sicurezza dello Stato, e la felicità de Sudditi quella stessa hà indotto me ad impiegar tante fatiche nella presente opera; quali reputerò fortunate, se da Vostra Eccellenza Reverendissima saranno tanto gradite, quanto mi promettono l’Eroiche sue qualità, meritevoli d’ogni più grande ossequio. Et humilissimamente me le inchino.
Di Vostra Eccellenza Reverendissima
- Servo humilissimo et Suddito Fidelissimo
- Carlo Zanetti.