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IV1


Arser gran tempo in Ciel d’ira e di sdegno
     Il Dio guerriero, e l’erudita Dea,
     Chè un la man coltivar, l’altra l’ingegno,
     Ei coll’armi, e coll’arti ella volea.
5Intanto d’armi ostili Italia segno
     L’inesorabil Nume ognor facea:
     E la placida Diva in ozio indegno
     L’opre, e i talenti illanguitir vedea.
Quando un astro novello a mirar prese
     10La più bella di Europa afflitta parte,
     E di pace destò le antiche imprese.
Allor tornò nel prisc’onore ogni arte,
     Tosto che il caldo de’ bei raggi intese,
     E si strinsero in Ciel Minerva e Marte.

  1. Per la Pittura, Scoltura, ed Architettura.


Note

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