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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri


XIV


Aura gentil, se mai d’amor talento
     T’accese il sen per vago agreste Nume,
     Spiega cortese or le veloci piume
     Ove dimora il dolce mio tromento.
5Ben tu puoi ravvisarla al portamento
     Piucchè mortale, al folgorar del lume,
     Al saggio, onesto, angelico costume,
     A i neri crini, all’amoroso accento.
E in batter l’ali intorno a lei per giuoco
     10Dille, che così fieri in me non schocchi
     Dell’ira i dardi, e che a pietà dia loco.
Ma guarda, che mia sorte a te non tocchi,
     Ne’ dì fresch’Aura ella ti cangi in fuoco:
     Non sai qual muove ardor da que’ begli occhi.

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