< Bramante poeta
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XVI XVIII

XVII. *



     Quelle mie calze che già vostre furo
Pria ch'a Pavia dicessimo valete,
Tosto convertiranno in una rete
4S'i non provvedo a lor danno futuro.

     Immaginate un fico ben maturo
E tutta la lor forma intenderete,
E gli occhi delle stringhe agguaglierete
8A una merlata rota1 intorno a un muro.

     A chi volesse dir de le calcagna,
De varchi, e de' pedugi e de genocchi
11Converrìa di scrittura una campagna.


     E le costure en piene di pedocchi
E pajono un vestito di Lamagna,
14O ver del Duomo le finestre o gli occhi.

     Vuoi che me le ritocchi?
Elle han più buchi che non ha un cribello
17E peggio è ancor ch'io ho voto il borsello.

     So che tu intendi quello
Che dir vorria, senza fartel più chiaro,
20Pur tel dirò: ne vorrei un altro paro.

  1. Rotta.

Note

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