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CXVII. Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza
Rime - CXVI Rime - CXVIII

CXVII.


Non treccia d’oro, non d’occhi vaghezza,
     Non costume real, non leggiadria,

     Non giovanett’età, non melodia1,
     Non angelico aspecto né bellezza
     Poté tirar dalla sovran’altezza5
     Il re del cielo in questa vita ria
     Ad incarnar2 in te, dolce Maria,
     Madre di gratia et specchio d’allegrezza;
Ma l’humilità tua, la qual fu tanta,
     Che poté romper ogn’antico sdegno10
     Tra dio et noi, et far il ciel aprire.
     Quella ne presta adunque, madre sancta,
     Sì che possiamo al tuo beato regno,
     Seguendo lei3 devoti, anchor salire.

  1. Dolcezza di voce.
  2. «Incarnarsi.»
  3. L’umiltà.


Note

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