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LX. Chi che s’aspecti con piacer i fiori
Rime - LIX Rime - LXI

LX.


Chi che1 s’aspecti con piacer i fiori,
     Et di veder le piante rivestire
     Et per le selve gli uccelletti udire
     Cantando forse i lor più caldi amori,
     Io non son quel; ma, com’io sento fuori5
     Zephiro et veggio il bel tempo venire,
     Così m’attristo, et parmi allor sentire
     Nel pecto un duol, il qual par che m’accuori.

Et è di questo Baia la cagione,
     La qual invita sì col suo diletto10
     Colei, che là sen porta la mia pace,
     Che non mel fa alcun’altra stagione;
     Et che io vadia là, mi è interdetto
     Da lei, che può di me quel che le piace.

  1. «Chiunque.»


Note

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