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XCIV. Apitio legge nelle nostre scole
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XCIV.
Apitio legge1 nelle nostre scole
E ’l re Sardanapalo2, et lor doctrina
Di gran lunga è preposta alla divina
Dagli otii dishonesti et dalle gole.
Et verità né in facti né in parole5
Hoggi si truova, et ciaschedun inchina
All’avaritia sì com’a reina,
La quale in tutto può ciò che la vuole.
Honestà s’è partita et cortesia,
Et ogn’altra virtù è al ciel tornata,10
Et insieme con esse leggiadria
Dalle villane menti discacciata;
Ma quanto questo per durar si sia,
Iddio sel sa, ch’ad ogni cosa guata.
- ↑ «Insegna.» Apicio è il famoso ghiottone del tempo di Tiberio, autore di un trattato di arte culinaria.
- ↑ Anche Dante lo nomina come esempio antonomastico di mollezza e di corruzione (Par., XV, 107-108).
Note
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