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I
A CHI LEGGE
Con queste canzoni l’autore s’adopera dal canto suo di ravvivare negl’italiani quel tale amore verso la patria dal quale hanno principio, non la disubbidienza, ma la probitá e la nobiltá cosí de’ pensieri come delle opere. Al medesimo effetto riguardano, qual piú qual meno direttamente, le istituzioni dei nostri governi, i quali procurano la felicitá de’ loro soggetti, non dandosi felicitá senza virtú, né virtú vera e generale in un popolo disamorato di se stesso. E però dovunque i soggetti non si curano della patria loro, quivi non corrispondono all’intento de’ loro principi. Di queste canzoni le due prime uscirono l’anno 1818, premessavi allora quella dedicatoria c’hanno dinanzi. La terza l’anno 1820 colla lettera ch’anche qui se le propone. E dopo la prima stampa tutte tre sono state ritoccate dall’autore in molti luoghi. L’altre sono nuove.