Siciliani! uditemi:
Mesta, fidente e sola
Nei vostri Templi a gemere
Viene la mia parola.
      Armi non ha la misera5
      Tranne la prece e il pianto
      E la virtù del canto
      E la ragion del cor.

Ne la fatal Penisola
Chi non vi disse eroi?10
Chi dei gagliardi il premio
Contenderebbe a voi?
      Recenti lutti ingombrano
      Le vostre vie deserte:
      Le vostre tombe aperte15
      Fuman di sangue ancor.

Tutti da Reggio ad Ascoli,
Da Leuca a Terracina

Sguardo volgemmo e lagrime
Su la Scillèa marina:20
      Nè col timor del debole
      Contemplavam la morte,
      Ma col dolor del forte
      Agitavam l’acciar.

Armi fraterne ardeano25
Città, castelli e navi!
Scese fra l’onde e l’aria
L’ombre piangean degli Avi!
      Dai suoi profondi vortici
      Mise Cariddi un grido,30
      Che rimbombò sul lido,
      Che spazïò sul mar.

Oh chi può dir, Trinacria,
Terra dal Sol bëata,
Dei figli tuoi la gloria35
Ne la fatai giornata?
      Fra la risorta Grecia
      E l’ira de’ Poloni
      In mezzo a’ tuoi leöni
      Spaventerai l’età.40

Or sovra l’elsa splendida
De la detersa spada

Appoggia il fianco: agl’Itali
Volgi lo sguardo — e bada!
      Tutti, o Sicilia, invocano45
      Che tu pronunzi un detto:
      Che ti riarda in petto
      Più vasta carità.

Isola eterna! Ascoltami;
Chè Dio nel cor mi detta:50
Una corona, un plauso,
Anche maggior, ti aspetta,
      Se, generosa e immemore
      D’un parteggiar fugace,
      A la fraterna pace55
      Consacrerai l’allor.

Forse talun con empia
Gioia nel cor ti grida:
— Sola tu sii, Sicilia!
Te sospettando infida....60
      Oh no! per Dio, rispondigli:
      « Non gelosia sicana,
      « Ma fiamma italiana
      « Alimentai nel cor! »

Questo fatal dissidio,65
Non ha sei lustri ancora,

De le speranze italiche
Ottenebrò l’aurora.
      E aspetterem che Italia
      Sia nel dolor travolta?70
      Che la seconda volta
      C’insulti lo stranier?

Chiama a raccolta, o Settimo,
La gioventù ne’ Fori,
Freni la tua canizie75
Gli esacerbati cuori:
      Desta più calmi palpiti
      Entro quei petti ardenti:
      In ispirati accenti
      Erompa il tuo pensier.80

Sicilïane vergini,
Madri di figli orbate,
A l’amistà di Napoli
Il vostro duol votate:
      E tu, gagliarda Sicula,85
      Che dei cannoni al vampo
      Balda traesti al campo
      A vincer o a morir,

L’arme dispoglia: supplice
Piangi, combatti e prega90

Che l’Etna ed il Vesuvio
Stringan perpetua lega.
       Fra gl’inni de la patria
       Tu benedetta andrai,
       Se la parola avrai95
       Pari al guerresco ardir.

La vendicata Ausonia,
Che a nuovo onor si desta,
Non oserà recingere
Il manto della festa,100
       Non oserà riprendere
       La gioia de’ conviti,
       Finché non vegga uniti.
       Tutt’i suoi figli a sè!

Siciliani! uditemi;105
Santa è la mia preghiera:
Tutti ci stringa un palpito,
Ci cuopra una bandiera:
       Sull’Etna e sul Cenisio
       Sventino i tre colori,110
       E vinti, e vincitori
       Uguaglierà la Fè!

Faro! Ti cangia in florida
Terra, ed aggiungi a noi

Codesta splendid’Isola115
Del canto e degli eroi!
       Più fra l’Amore e l’Anima
       Non interporti, o mare,
       E cesseran le gare
       D’una stagion crudel.120

Voi giovinetti martiri,
Angioli al suol natio,
Queste gementi suppliche
Recate innanzi a Dio!
       Così difesa Italia125
       Avrete in doppia guerra;
       Col vostro sangue in terra,
       Colla preghiera in ciel.