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IL MORETTO
(improvviso)
Esci, o Negro Giovinetto,
Han gridato «il Moro, il Moro!»
Ti ricinga il guarnelletto,
Rabescato in frasche d’oro.
Su cavalca il dorso bianco5
Di superbo corridor:
L’un de’ bracci inarca al fianco,
Posa l’altro sovra il cor;
Pari al fior de’ tuoi deserti
Sulla terra sei tu solo!10
Tu non hai con chi dolerti
Quando è l’ora del tuo duolo!
Non fanciulla vereconda
Che divida il tuo gioir,
Non hai madre, che risponda,15
O ramingo, al tuo sospir.
Pur ne l’ansie del tuo ballo
Il tuo spirto è inebbrïato
Il tuo letto è il tuo cavallo,
La tua patria è lo steccato!20
Ne l’ardir dei salti tuoi,
Quando sfiori il tuo destrier,
Il tuo corpo è in mezzo a noi,
Ai deserti il tuo pensier!
Quando guizzi in vari modi25
Sul tuo bianco corridore
Sembri treccia, che si snodi
D’una spalla sul candore.
Lini candidi sottili
Ai tuoi muscoli fan vel,30
Sembri un cigno, che defili
Lungo i gorghi d’un ruscel.
O se ritto, in torvo aspetto,
Come eroe t’atteggi e guati,
Sembri un sogno, un idoletto,35
Un pensier di tempi andati.
Sul caval gittato a corso,
Solo immobile stai tu,
Qual dei secoli sul dorso
Posa immobil la virtù.40
Su, Moretto! Un tuo compagno
Biondo e bello, e d’anni eguale,
Superò col suo calcagno
La tua spalla orientale.
Un sol gruppo or via stringete45
Tu con esso, ed ei con te,
Di due mondi i genì siete,
Tu la notte, il giorno egli è.
Scendi, o negro Giovinetto,
Scendi e posa, amabil Moro.50
Su dispoglia il guarnelletto
Rabescato in frasche d’oro.
Abbandona il dorso bianco
Del superbo corridor.
Già ogni madre t’ha nel fianco,55
Ogni vergin t’ha nel cor.