< Canti (Sole)
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La neve
La preghiera del poeta Romanza

LA NEVE




Tutto è bianco, più fitta la neve
     Fiocca e monta sui nostri veroni;
     Sul mio capo si addensa più greve,
     Ma rifarmi all’albergo non so!

E il villan, che dagli ampii valloni5
     Riede agli ozii del fuoco paterno,
     Mi saetta di un riso di scherno,
     Ch’ei nel cuore vedermi non può.

Non è nuova d’amico lontano,
     Non allor desiato che aspetto:10
     È un amor che vincendo l’umano
     Fa sprezzarmi del verno l’orror!

Frema il nembo: sottesso quel tetto
     Splende il sol, che quest’occhi feria;
     La fanciulla che un angiol saria,15
     Ove schiva non fosse d’amor.

Se la bruna sua larga pupilla
     Del veron pei cristalli balena,
     O del niveo suo braccio l’armilla
     Come stella in un ciel di zaffir,20


Parmi l’aria tepente e serena,
     Le dolcezze del Maggio risento,
     E sorrido pugnando col vento,
     Che m’invola dal labbro il sospir!

Forse m’ama e superba nol dice,25
     Forse ancor che non vista mi guata!
     Oh, foss’io quell’uccello felice,
     Che sul capo le pende colà!

Io vedrei da la gabbia dorata
     Sui miei passi converso quel viso,30
     Compensando di un caro sorriso
     Questo amor che mai tregua non ha!

Tutto è bianco; un tramonto sereno
     Tinge in rosa la neve caduta:
     Tutto è pace! La luce vien meno,35
     Sulle nevi la notte s’alzò!..

Poi la luna sorgendo, saluta
     Valli e monti, di bianco vestiti,
     Poi succede il rumor dei conviti
     Al rumor che col giorno mancò.40

Ferva ovunque la gioia del canto,
     Scapigliata folleggi la danza:
     Io cosperso di gelo e di pianto
     Vo battendo l’usato cammin!


E la voce che l’arpe sorvanza,45
     Da la via solitario ne ascolto;
     Indi ai muti veroni rivolto
     Veglio ed amo, aspettando il mattin!

Dormi, dormi! I tuoi sonni inargenta
     Del modesto suo giorno la Luna;50
     Dormi, dormi, fanciulla, contenta
     De’ tuoi lini nel casto tepor!

Mentre dormi, ti vegli fortuna,
     E la speme i tuoi sogni careggi,
     E soave sul capo ti aleggi55
     Il più vago fantasma d’amor!

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