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LA NEVE
Tutto è bianco, più fitta la neve
Fiocca e monta sui nostri veroni;
Sul mio capo si addensa più greve,
Ma rifarmi all’albergo non so!
E il villan, che dagli ampii valloni5
Riede agli ozii del fuoco paterno,
Mi saetta di un riso di scherno,
Ch’ei nel cuore vedermi non può.
Non è nuova d’amico lontano,
Non allor desiato che aspetto:10
È un amor che vincendo l’umano
Fa sprezzarmi del verno l’orror!
Frema il nembo: sottesso quel tetto
Splende il sol, che quest’occhi feria;
La fanciulla che un angiol saria,15
Ove schiva non fosse d’amor.
Se la bruna sua larga pupilla
Del veron pei cristalli balena,
O del niveo suo braccio l’armilla
Come stella in un ciel di zaffir,20
Parmi l’aria tepente e serena,
Le dolcezze del Maggio risento,
E sorrido pugnando col vento,
Che m’invola dal labbro il sospir!
Forse m’ama e superba nol dice,25
Forse ancor che non vista mi guata!
Oh, foss’io quell’uccello felice,
Che sul capo le pende colà!
Io vedrei da la gabbia dorata
Sui miei passi converso quel viso,30
Compensando di un caro sorriso
Questo amor che mai tregua non ha!
Tutto è bianco; un tramonto sereno
Tinge in rosa la neve caduta:
Tutto è pace! La luce vien meno,35
Sulle nevi la notte s’alzò!..
Poi la luna sorgendo, saluta
Valli e monti, di bianco vestiti,
Poi succede il rumor dei conviti
Al rumor che col giorno mancò.40
Ferva ovunque la gioia del canto,
Scapigliata folleggi la danza:
Io cosperso di gelo e di pianto
Vo battendo l’usato cammin!
E la voce che l’arpe sorvanza,45
Da la via solitario ne ascolto;
Indi ai muti veroni rivolto
Veglio ed amo, aspettando il mattin!
Dormi, dormi! I tuoi sonni inargenta
Del modesto suo giorno la Luna;50
Dormi, dormi, fanciulla, contenta
De’ tuoi lini nel casto tepor!
Mentre dormi, ti vegli fortuna,
E la speme i tuoi sogni careggi,
E soave sul capo ti aleggi55
Il più vago fantasma d’amor!