< Canti dell'ora < IV. Motivi lirici
Questo testo è stato riletto e controllato.
IV. Motivi lirici - Sulla tomba di un fanciullo
IV. Motivi lirici - L'invisibile presenza IV. Motivi lirici - Apatia

SULLA TOMBA DI UN FANCIULLO


Placido in atti, come movendo ad un fido convegno,
il molto amato figlio solo ne l’ombra sparve.

Qual cenno udì? lontano chiamavanlo forse i fratelli?
4che incanto a gli occhi vaghi di visioni rise?

Non la pietà del padre, non co ’l lacrimabile grido
la madre ne le care braccia non lui rattenne.


Ospite d’un mattino, quel ben che la vita può dare
8tutto nel primo lume de le speranze lievi

come in un sogno colse. Ne la mano ancor di fanciullo
tenne soavemente il fiore de le cose:

i baldi entusiasmi, le vergini cure serene,
12la gioia che co ’l riso de la bellezza spira,

fior de le cose eterne. O mesti a la zolla che cuopre
il molto amato figlio date rose e viole.

Lo spirito presago non forse un cammino sospira
16senza fin radioso? Meglio con rapid’ala

trasvolare le tarde ombre incontro a l’alba divina,
che giunger stanchi al fondo de la deserta via.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.