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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Girolamo Acquaviva
II1
Chi fu che d’Austria alla città reina
Sciolse le mani a vendicarsi pronte,
E assicurò la libertà Latina
Esangue omai del gran periglio a fronte?
5Chi fu che di barbarica ruina
Empiè la valle e alzò sul piano un monte?
E qual tempra di marmo adamantiva
Ruppe a Bisanzio il fier’orgoglio in fronte?
Ben tu, Sarmato re, festi di gelo
10Parer l’armi dell’Asia e lei respinta
Oltre del mare le mostrasti il laccio:
Ma pria che fosse o spada o lancia tinta,
Sparse voti Innocenzio: indi al tuo braccio
Donò le piaghe meditate il Cielo.
- ↑ Per Giovanni III. Re di Polonia, e S. S. Innocenzio XI. in occasione della liberazione di Vienna.
Note
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