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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Lorenzini
VI1
Coll’elmo in fronte, che temprò Vulcano,
Fuori dell’urna tutto il petto mise
Scotendo l’asta, ch’avea strette in mano,
L’Ombra guerriera del figliuol d’Anchise.
5E parlò: Fiume, a te Fiume Romano,
La ragion delle genti il Ciel commise,
Da che desti ricetto al pio Trojano:
E intanto alzossi la visiera, e rise.
Quindi Romolo mio fondò l’impero,
E fe’ la strada col favor dell’armi
Alla futura autorità di Piero.
Mancava solo a pien per consolarmi
Il poetico regno: Arcadi io spero,
Vederlo oggi fondar sui vostri carmi.
- ↑ Per l’Arcadia di Roma.
Note
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