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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
VIII
A TOMMASO STIGLIANI
Contese, audace; alfin, cesse l’alloro
il cantor frigio al gran pastor d’Anfriso;
e, ’n pena de l’ardir, rauco e reciso
mormora il canto ancor fiume canoro.
Stiglian, ma, qualor tu la rosa e l’oro
canti d’un biondo crine e d’un bel viso,
rendesi il vincitor vinto e conquiso,
de le musiche dèe giudice il coro.
Quinci adivien che la giá ninfa, or pianta,
ch’al suo pregar, su le tessaliche onde
fuggitiva mostrossi e disdegnosa;
or, da piú dolce stil fatta pietosa,
te segue ed ama, e di piú nobil fronde
tesser fregio al tuo crin lieta si vanta.
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