< Corano
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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XLVI
Capitolo XLV Capitolo XLVII

IL CORANO, è ifpo^effi!UilrsTvioUÌjlÌmU g“ appa,?ene tant0 n8'«Wi «ho sulla terra; « GAP!T0LO LXVl. AI.AIIKAF (I). Dalo alla Mecca. — 33 VersclLi. In nome ili Dio clemente e misericordioso.

  • . //. M. Il Corano è stato mandato da Dio, il Possente, il Savio

2. Noi abbiamo creato i cieli, e la terra, c tutto ciò cho è nello spazio eha l separa, con una creazione vera, e per un tempo determinato ; ma gl'infedeli s allontanano per non ascoltare gli avvertimenti. ° 3. Di’loro : Che ve ne pare ? Mostratemi ciò clic i Dii invocati da voi hanno creato sulla terra. Hanno essi la loro parte in cielo? Recatemi, se siete ver- dici, un libro rivelatojpnma di questo (Corano), o solo alcune traccie della scienza (rivelazione divina) che lo provino. i. Evvi mai un essere più smarrito di colui che invoca nel tempo istesso 1>io, ed una diviniti che non gli risponderà parola lino al giorno della resurrezione ? Si e che questi Dii non fanno attenzione a simile invocazione. Quando gli uomini saranno ragunati (per essere giudicati), questi Dii saranno i loro nemici. e si mostreranno ingrati. 6. Se si rileggono agl’infedeli i nostri versetti chiari (miracoli evidenti ). e«si dicono che <ll|esta verità venuta fra loro è una magia verilieata. /. Diranno : E lui (Maometto) che l'Iia inventato (il Corano); di'loro : Se sono io che I ho inventato lato clic io non ottenga niènte da Dio. Ma Dio s-t meglio ciò cho ne dite. Mi basta d'aveiio per testimonio fra me e voi. Eeli è indulgente, e misericordioso. "® 8. Di' : Io non sono il solo apostolo che sia esistito, e non so ciò cho Dio larà con me, nè ciò elio fari) con voi; io non seguo che ciò che m'è stato rivelato, io non sono che un apostolo incaricato di avvertire apertamente. 9. Di' loro : Che ve ne pare? Se (questo libro) viene da Dio, e che voi non ci crediate, che un testimonio (un uomo) scelto fra i figli d'Israello (2) attesti che sia conforme (al libro di Mosè) e che ci creda mentre voi lo disprezzate con orgoglio ; dito : Qual sorte meritate voi ? Ma Dio non dirige i malvagi. 10. CI infedeli dicono dei credenti : Se (il Corano) fosse qualche cosa di buono, non sono essi che sarebbero stati i primi ad abbracciarlo (:j). E come non lo prendono per loro guida, dicono che è un'antica menzogna. 11. Prima del Corano, esisteva il libro di Mosè, dato per essere la guida (degli uomini ) e la prova della bontà di Dio. Il Corano lo conferma in lingua araba, affinchè i malvagi siano avvertiti, e affinchè i buoni apprendano novelle felici. 12. Coloro che dicono : Il nostro Signore é Dio, ed agiscono rettamente, quelli saranno esenti da qualunque timore, e non saranno alllitti. (1) Alahkaf vuol dire monticelli ili urenti. Questo nome indica una contraila nel- 1 lladramante in Arabia abiiata dal popolo ili Ad di cui si fa spesso menziono nel Corano. (2) Ciò deve riferirsi ad un ebreo AMalah bm salma che abbracciò l'Islamismo dicendo che trovava la venuta di .Maometto predella da Mosè. (.">! Era il linguaggio dcpli uomini ricchi e distinti Ira gli Arabi, credendo non convenir loro di abbracciare una religione che contava fra i primi suoi proseliti delle persone umili, povero ed oscure. CAPITOLO XLVI. 259 13. Saranno 111 possesso del Paradiso, vi staranno eternamente, e riceveranno colà il premio dello loro opere. l i. Noi abbiamo raccomandato all'uomo di comportarsi bene verso il padre e la madre. La madre lo porta con incomodo, ed il tempo ch’essa porta il liglio, e I l'allattamento) fino a slattarlo, durano trenta mesi ; egli giunge inline alla maturità, giunge a quarant anni, ed allora volge a Dio questa preghiera.: Signore , ispirami riconoscenza per i benelizj di cui mi bai ricolmo, fa che io l'accia il bene die ti piace-, rendimi felice co'miei figli, lo ritorno a te, e soho nel numero di coloro che s'abbandonano a te (1). 15. Sono gli uomini le di cui più belle opere noi accoglieremo, sorpassando le cattive; essi saranno fra gli abitanti del Paradiso. Le promesse a loro fatte sono promesse infallibili. 16. Colui che dice ai suoi parenti : Andate via (2)! Mi promettete voi ch’io rinascerò dal sepolcro? tante generazioni sono passate prima di me! i suoi parenti imploreranno Dio m suo favore. Guai a te ! gli diranno essi : Credi. giacché le promesse di Dio sono vere. Ma egli dirà : Sono favole degli antichi. 17. Egli sarà di quei la di cui condanna è stata decretata, del numero di quei popoli altra volta distrutti, dei popoli di genj, e d’uomini. Essi periranno. 18. Vi sono gradi per tutti, gradi delle loro opere, allinché Dio paghi esattamente le azioni di tutti, e che non siano lesi. 19. Il giorno in cui si manderanno gl'infedeli al fuoco, si dirà loro : Voi avete dissipato nella vita i doni preziosi che vi furono dati ; avete voluto goderne in tutta fretta; oggi sarete pagati col gastigo dell'ignominia, perché vi siete ingiustamente mostrati orgogliosi sulla terra, e vi davate agli eccessi. 20 Parla nel Corano del fratello d’Ad (3), che predicò al suo popolo nel- l'Alahkaf, dove furono avanti e dopo di lui altri apostoli; egli diceva loro : Non adorate altri Dii fuorché Dio ; poiché temo per voi il gastigo del gran giorno. 21. Vieni forse, gli dissero essi, per allontanarci dalle nostre divinità? Se tu sei veritiero, fa venire (le disgrazie) di cui ci minacci. 22. Dio solo le conosce, egli rispose; io non fo ch’esporvi la mia missione; ma veggo che siete un popolo immerso nell'ignoranza. 23. E (piando videro una nube che si avanzava verso le loro valli, dicevano fra loro : Questa nube ci recherà la pioggia. No, é ciò che volevate all'rettare : é il vento che reca un gastigo crudele. 21. Ed esterminerà tutto per ordine del Signore. L'indomani non si vedevano piti che le loro case, fc cosi olio noi rimuneriamo i colpevoli. 25. Li avevamo posti in una condizione simile alla vostra, (o mecchesi!) avevam loro dato I udito, la vista, e cuori ( fatti per sentire );. ma nè l'udito, né la vista, nè i loro cuori, non servirono loro a nulla poiché megavano i segni di Dio; furono infine oppressi dal gastigo di cui si ridevano. 26. Abbiamo distrutte delle città intorno a voi ; abbiamo fatto passare per ogni dove i nostri segni d'avvertimento, affinchè essi ritornassero a noi. 27. E perchè quéi che si erano scelti a fianco di Dio per loro divinità e per adorarli, non li hanno essi ajutati? Per lo contrario, essi sono spariti dai loro, occhi. Tale è la bugia degl’infedeli, tali sono le loro invenzioni. 28. Un giorno noi conducemmo una compagnia di genj per far loro ascoltare (l i Le parole di questo versetto si riferiscono indirettamente, secondo i commeii-. tutori, ad Aboubfkr, poi Calino, che non abbracciò la nuova religione chi; all'età di quarant'anni. Suo padre ancora abbracciò l’Islamismo. (2) Letteralmente: Canchero di voi ! A cui abbiamo sostituito la frase: Andate via! (3) Cioè un uomo del popolo di Ad, conciliadino degli Aditi. 2

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