< Corano
Questo testo è incompleto.
Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XXXI
Capitolo XXX Capitolo XXXII

XI. 207 do. E tu (o Maometto!) abbi pazienza, poiché le promesse di Dio son vere; eliti coloro la cui lede è incerta non ti comunichino la loro leggierezza ! CAPITOLO XXXI. Lokman (I). Dato alla Mi-ccn. — 31 Versetti. In nome di Dio clemente, c misericordioso. I. .4. L. M. Eccoi segni del Libro savio. •2. Egli serve ili direzione, ed è stato dato per misericordia di Dio a coloro che fanno il bene, 3. Che fanno la preghiera, o l'elemosina, e che credono fermamente alla vita futura. i. Essi sono diretti dal loro Signore, e sono i beati. fi. Taluno (di questo paese) comprerà chi faccia dei racconti futili per far deviare gli altri dal sentiere di Dio; non vi ò in ciò scienza, cerca (in tali racconti) di che divertirsi. È preparata per questi uomini la pena ignominiosa (2). (i. Se gli si raccontano i nostr'iiisegnamenti (i versetti del Corano), si rivolge con disprezzo, come se non li ascoltasse, e come se le sue orecchia fossero turate (3). Eli bene ! annunzia a costui il gastigo doloroso. 7. Quei che avranno creduto e praticato le buone opere abiteranno nei giardini di delizie. s. Vi resteranno eternamente, in virtù della promessa di Dio, della vera , promessa; egli è il Potente, il Savio. i). Ha creato i cieli e la terra senza colonne visibili ; ha conficcato sulla terra le montagne (Come fossero pali) perdi’essa non se ne l’ugga con voi ; v'ha sparso animalid ogni speeie. Facciamo scendere dal cielo l'acqua, e per essa produciamo ogni coppia preziosa. IO. Quest’è la creazione di Dio; ora fatemi vedere cos'hanno fatto gli al- tr'Idii. Si, i malvagi sono smarriti evidentemente. II. Demmo a Lokman (V) la saviezza, e gli dicemmo ; Sii riconoscente verso (I) Vedi la nota del versetto 11. ("2 Questo versetto, ed il seguente, erano diretti contro un certo Xodharebn-rl- II ti re ili, che aveva riportato dal suo viaggio in Persia i racconti delle gesta di Unsi am, e ù'hfeniliar, duede'piii famosi eroi di quel paese, e ne leggeva dei passi ai coreiciti, facendo osservare clic queste istorie erano ben superiori a quelle del Corano. (31 Alla lejjera ; come se avesse un peso alle orecchie. (■i) Lokman, di cui si parla qui, è un personaggio celebre fra gli arabi per la sua saviezza, e perciò si aggiunge sempre al di lui nome l'epiteto (al liakim) il savio. Fraì fatti relativi alla storia degli arabi prima di Maometto, si trova (die gli Aditi, popolo d'Arabia, soffrendo la siccità, avevano mandato dei messaggi al tempio della Mecca per implorare l’acqua. Uno di qucs}i fu un tal Lokman, ma i commentatori fanno osservare che quel Lokman, non dev’esser confuso col personaggio mentovato nel Corano. Questi dicono, (e ciò come sempre senza citare la prova di alcun'autorità; era figlio di Itaura figlio di Giobbe; visse mille anni e giunse cosi lino ai tempi di Davidde, da cui apprese la saviezza; prima di quell'epoca era consultalo in materia di diritto. Altri aggiungono clic Dio gli avesse dato a scegliere fra il dono della profezia, e quello della saviezza, e ch’egli avrebbe scelto 208 IL CO RANO, Ilio, poiché colui clic è riconoscente lo è per suo proprio bene. Colui dm ■ ingrato, ( lo é a suo proprio danno). Dio è ricco, e pieno di gloria 0 12. Lokman disse un giorno a suo Aglio (I) per ammonirlo :Figlio mio' non associare a Din altre diviniti, giacché l'idolatria è una malvagità enorme 13. Abbiamo raccomandato all'uomo suo padre, e sua madre- la madre lo porta nel ventre, e sollre pena sopra pena, ne lo slatta che a capò di due anni Sii riconoscente verso di me, e verso i tuoi parenti. Tutto Unisce a me li. Se t'inducono ad associarmi ciò che tu non sai, non obbedire-, comportati verso di loro politamente in questo mondo. e segui il sentiere di ehi riviene a me (2). Voi ritornerete tutti a me, ed io vi ricorderò ciò che avete fatlo. 18. Figlio miol Ciò che non avrebbe il poso d'un grano di senapa, ancorché fosse nascoso in un sasso, o in cielo, od in terra, sarà da Dio mostrato al pubblico; poiché é penetrante, ed istrutto di tutto. 1(5. Figlio mio! osserva la preghiera, invita (gli uomini) alle buone azioni allontanali dalle cattive, e sopporta con pazienza i mali che possono arrivarti Questa risoluzione è indispensabile in ogni cosa. 17. Non torcere la bocca per disprezzo degli nomini; il tuo andamento non sia orgoglioso ; poiché Dio non ama l'uomo presuntuoso, ed ambizioso. 18. Modera il tuo passo (3) e abbassa la voce, giacché la più dispiacente delle voci è quella dell'asino. 19. Non vedete forse che Dio vi ha sottomesso tutto ciò di'è ne’cieli, e sulla terra? Ha versato su voi i suoi benellzj visibili, ed occulti. Vi sono degli uomini che questionano di Dio, senza scienza, senza guida, senza libro moni-io ad illuminarli. 20. Allorché si dice loro : Seguite quel che Dio vi ha mandato dall’alto, dicono : Seguiremo piuttosto ciò ch’abbiamo trovato de'iiostri padri. F. se Satana gli invita al supplizio della brace ardente ? queU'ullima. Dn'altra Indizione conservata presso i poeti, ci dice che Dio gli aveva accordata l’età di sette falchi l'uno dopo l'altro, ciò che lo porterebbe a .'>00 anni. Quei che lo fanno contemporaneo di Davidde aggiungono che Lokman, vedendo Davidde lavorare ad una gouna di maglia \ ved. cap. 21, vers. 80, e cap. 51, vers. 10,) volle domandargli come faceva, ma che fedele al suo spirito di saviezza, si tacque, ed a forza d'attenzione comprese che Dio rendeva il ferro llessibile come la cera nelle mani di Davidde. Tutti quesli dettagli de'quali sarebbe inutile voler ricercare l'origine, e l’autenticità fanno di Lokman un modello di discretezza, di riservatezza, e d'amabilità, ciò che viene confermalo da questo passo del Corano. Si sii ch’esiste in arabo una raccolta di favole, che porla il nome ili Lokman il Savio. L’analogia che si osserva fra i soggetti di queste làvole, e quelle di Esono, farebbe persuadere dell'identità dei due personaggi. In apjioggio di quesla intesi verrebbe la caratteristica di Lokman ri|N>rlata dagli scrittori orientali. Dicono ch’egli era un negro del paese de'negri d'Egitto, e schiavo; secondo altri era falegname, sarto, calzolajo, pastore; ed abbiamo già dello ch'era un giureconsulto ordinario e rozzo, con grosse labbra. Un giorno che qualcuno lo guardava con disprezzo per il suo colore, e per le labbra, egli risjiose che il suo viso era negro, ma che il suo cuore era bianco (puro) e che le sue grosse labbra distillavano parole sottili. Gli si attribuisce ancora di aver recato delle lingue quando gli si domandava cosa v’era di meglio al mondo, e similmente delle lingue (piando gli si domandava cosa Vera di peggio. Si vuole infine nel nome di suo liglio Auaam vedere Limo liglio di Esopo. Ma senza arrestarci sul valore di quesli dettagli, chiameremo soltanto l'attenzione del lettore sulla maniera con cui Maometto cerca ad impadronirei di tutti i nomi celebri che al suo tempo erano in voga presso gli arabi, e mette nella bocca di quesli personaggi la sua dottrina. (1) Il di cui nome era Anaam come abbiamo veduto nella nota precedente. ,21 Rivenire a Dio significa pentirsi. ">) Non bisogna camminare troppo presto, né troppi piano.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.