Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Che d'un guerriero al trapassar le voci
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

LXXI

D’Arabe gemme, e di tesor fregiarsi,
     E leggiadre bandir giostre amorose,
     E sembianze scolpir d’Avi famose
     4Sono vanti di piuma al vento sparsi,
Di mattutine trombe al suon destarsi,
     Ed armato vegghiar notti nevose,
     Intrepido affrontar strida orgogliose,
     8E di nemico sangue il sen bagnarsi,
È vera gloria: a così nobil segno
     Degli antichi splendor per farti erede,
     11Volgi, Italia magnanima, i desiri.
Africa, Europa, e d’Orïente il regno
     Furo de’ tuoi maggiori inclite prede,
     14Ciò che ne godi, tu medesma il miri.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.