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Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori Ond'è che i versi miei leggi ed ammiri
Questo testo fa parte della raccolta Antonio Bruni

IV

IL VENTAGLIO

     D’ambizïoso augel piume gemmate
bella donna d’amor distinse e prese,
e per trarne aria fresca, aure gelate,
n’ordio leggiadro ed ingegnoso arnese.
     Lasso, e quinci tem’io che innamorate,
mentre cercan temprar le fiamme accese
ne l’aria, intorno a le bellezze amate
apran piú luci a vagheggiarla intese.
     O con piuma leggiera, aura volante,
mostra vario desío, volubil core,
piú che vento leggier, piuma inconstante;
     o con esse a me spiega, empia in amore,
ch’odia sí dentro il seno incendio amante,
che l’abborre, non ch’altro, anco di fuore.

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