< Dal Misogallo (Alfieri, 1912)
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Sonetto XXVIII
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Sonetto XXVIII.

18 dicembre 1794.

Del Popol piaga, e non del Popol parte,
La Plebe ell’è; che vizïosa, ignuda,
Tremante serva, e servilmente cruda,
4 Le corrotte cittadi ingombra e parte.1

Fera, volubil, stupida, in altr’arte,
Che2 bramar tutto, e nulla oprar, non suda:
Sempre anelante, ch’argine si schiuda
8 Onde inondando possa ella ingojarte.
Popolo siam noi soli, a cui l’artiglio
D’immondi bruti la ragion troncava;
11 Noi, fatti dotti dal comun periglio. —
A freno, a fren, la insana greggia ignava
Pane, e Giustizia, e inesorabil ciglio,3
14 In uom la cangi; o la perpetui schiava.4

  1. 4. Parte, divide, separa.
  2. 6. Che, se non.
  3. 13. Inesorabil c., giustizia inesorabile.
  4. 14. La perpetui schiava; continui a tenerla nella servitú.


Note

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