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Qui, dove un fiume ha lacerato i sassi Per far idolo un ventre io mai non tento
Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista

XLI

IL CANTO DELLA PASTORELLA

     Dall’isola di Circe usciva il sole,
e quanto allor per le sue vie toccava
di questo mondo in su la bassa mole,
fatto novello Mida, egli dorava.
     Alla greggia lanosa intanto Iole
i velli canutissimi tosava,
e di calte la fronte e di vïole
alla plebe tosata indi fregiava.
     Cantò fra le fatiche e disse; — O fiori,
allegrezza degli alberi ramosi!
O poeti del bosco, augei canori!... —
     Poi, mirandomi, tacque. Ed io risposi:
— O cibo delle orecchie, inni sonori!
O degli occhi armonia, sguardi amorosi!... —

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