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II.
Si erano parlati la prima volta alla fontana del porto. E non vi sembri mal scelto il luogo da ciò; primieramente perchè lo aveva portato il caso, e poi perchè il caso non poteva darne uno più acconcio, come scena, ad un idillio amoroso.
Tra le noie del vivere a Varigotti (io veramente non ce ne trovo, ma parlo così per conformarmi all'opinione della gente) c'è questa dell'acqua, che al piano è tutta salmastra dalle infiltrazioni del mare, se pure non è più giusto il dire che è tutta acqua marina, non abbastanza filtrata dalle arene del lido. Sufficiente per innaffiare le ortaglie e gli agrumi, quell’acqua non serve egualmente a tutti gli usi domestici; donde la necessità, per chi non abbia un buon pozzo più dentro terra, di recarsi ad attinger l’acqua da una fontana alle falde del monte, in un piccolo fosso, scavato tra due muri di villa, di fianco alla strada provinciale. La vena è scarsa, specie nei mesi più caldi, e talvolta occorrono quindici minuti buoni perchè lo smilzo zampillo basti a riempire una secchia. Voi già vedete le conseguenze del fatto. Tutte le Rebecche del vicinato vanno lassù, a certe ore, con le secchie, le brocche, le stagnuole; vi rimangono un pezzo, sedute sui lastroni, aspettando ognuna il suo turno; e mentre l’acqua cade lenta nella secchia, si fa nella brigata femminile un gran chiacchierìo, a cui prendono parte anche i giovinotti del paese, quando passano di là e si trattengono un istante, magari anche parecchi, con le gomita appoggiate al parapetto della strada.
Maddalena di solito parlava poco e non amava punto quei perditempi. Quando era più scarsa l’acqua nella fontana, ella risaliva verso ponente, fino al colmo della via maestra, fra la penisola e la costa della montagna, e ridiscendeva un quattrocento passi più lunge, fin presso l’incrociatura della strada ferrata. Colà, sopra la gran rada, decorata dalla tradizione col nome di porto, davanti al più vasto e maraviglioso scenario di balze erette alle stelle, di rupi scoscese sul mare, di guglie fantastiche, arieggianti i castelli dei maghi e delle fate, a cui non si poteva andare che in groppa al cavallo alato delle Mille e una Notte, sgorgava alta, di sotto ad uno scoglio immane, la più ricca e limpida vena d’acqua che mai; correva un tratto in piano, contenuta tra due sponde di sassi; indi da un ciglione tutto coperto di borraccina, fitto di capelveneri, di felci e d’ogni maniera d’erbe rigogliose e matte, si precipitava gorgogliando, spumosa, fresca, argentina, entro il suo fossatello, a pari della strada maestra. Che altro vi dirò? Era una cascata in miniatura.
Colà era andata un giorno la bella fanciulla, con la sua secchia di rame stagnato. Il cielo era d’un sereno smagliante, il mare cheto, lucido e terso come uno specchio d’acciaio brunito. Le rupi rosseggiavano al sole, chiazzate qua e là da ombre cenerognole e da macchie di verde pallido; la via maestra biancheggiava larga, asciutta e polverosa; tra i vigneti a solatìo svolazzavano le farfalle candide come pezzettini di carta velina raggirati per aria dal mane d’un giocoliere giapponese; su per i tronchi biancastri degli olivi cantavano le cicale con quel loro monotono metro, che non turba l’estro ai poeti e concilia il sonno ai lettori di prose. Pietro, in quel mentre, appariva sul ciglio della strada, venendo dalla spiaggia del porto, dov’era andato a tuffarsi nell’acqua salsa e a raccogliere i frutti di mare lungo le pareti della scogliera. Anche Pietro soleva andar solo. Il marinaio si avvezza alla solitudine stando tante ore del giorno e della notte a guardia sul ponte; quando poi è sbarcato, si può dire che ci abbia presa la piega, senza contare che all’uomo rimasto per tanti mesi tra cielo ed acqua, è già bastante sollievo passeggiare sul saldo terreno, e più grande ancora aggirarsi per i campi e le balze dove è vissuto fanciullo.
Pietro aveva già veduta parecchie volte la bella Maddalena, in chiesa, le domeniche, all’ora della messa, o dei vespri. Ma egli non si era mai mescolato ai crocchi che si formavano sul piazzale, e donde si soleva bisbigliare una galanteria, od una celia con intenzione di galanteria, alle belle ragazze che escivano dalla casa di Dio. Era delicato come una sensitiva, il povero Pietro Bardini; nè solamente per sè, ma anche per gli altri, e in particolar modo per le donne, di cui sentiva istintivamente il pudore, e che egli non si sarebbe mai arrisicato ad offendere con la guardata insistente, o col motteggio volgare. Poteva parer timido di soverchio, co’ suoi occhi cilestri e la sua bella barba fine e dorata, anche ruvido, se volete, ma non plebeo di sentire, o di modi.
Maddalena, come vi ho detto, era sola, in quella pace meridiana, ed anche sicura di sè, come è dato di esserlo in quei luoghi, dove la civiltà non ha ancora portati i suoi vizî eleganti, e dove, insieme con la volgarità che sapete, è pur grande il rispetto, come è semplice il costume. In tutta la valle del porto di Varigotti non si vede che una casa, ed è quella del guardiano della strada ferrata; ci suda l’orario diurno e notturno un povero figlio d’Adamo, c’intristisce una sposina cenciosa, e ci prospera una nidiata di marmocchi, che Dio manda sempre a chi ne ha pochi da spendere. Ma, in quella solitudine, Maddalena stava sicura come tra le pareti domestiche, sotto gli occhi vigili e grifagni di monna Brigida, che era, ma non pareva, sua madre.
Pietro, risalendo la strada per ritornare in paese, venne a passare daccanto alla fanciulla. Recava tra le mani un ramettino di rovo, da lui reciso poc’anzi in una siepe, poichè lo avevano colpito le fitte rappe di more mature e luccicanti ond’era tutto gremito. E aveva rallentato il passo, vicino a Maddalena, e con voce tremante d’insolita commozione le aveva rivolto il suo primo saluto.
— Buon giorno, Maddalena.
— Buon giorno, Pietro; — rispose la fanciulla, volgendo lo sguardo a lui, ma non torcendo intieramente il viso dalla secchia.
Il dialogo poteva finir lì. Ma Pietro si sentiva come inchiodato sul margine della strada. Certi ribollimenti del suo sangue lo avvertivano che quello era il momento di dire a Maddalena in un punto tutto ciò che egli si era tenuto in corpo da un anno.
— Mi permettete, — diss’egli, sporgendo timidamente la mano, — di offrirvi queste more in regalo?
— Grazie; — rispose la fanciulla. — Portatele a vostra sorella Giovanna. Non le avrete mica colte per me. —
Un altro, più rotto a certe garbatezze del discorso, avrebbe trovato in quelle parole l’appiglio per farle una dichiarazione. Ma Pietro era semplice come un fanciullo.
— Direi bugia; — replicò egli. — Le ho colte perchè erano belle. Vedo voi per istrada, e sarei contento se voleste accettarle. Non mi dite di no. Le paragonerete coi vostri occhi. —
Prima che egli avesse soggiunta quell’ultima frase, che gli costava, vi so dir io, uno sforzo sovrumano, Maddalena aveva accettato il presente, per non aver aria di fare la ritrosa, e senza ragione, con un galantuomo, col fratello d’una sua amica d’infanzia, il quale aveva accompagnata l’offerta con un gentilissimo deprecativo: “non mi dite di no„. Ma quell’ultima frase, che era un complimento in piena regola, e su cui non si poteva prendere abbaglio, la turbò fortemente. La mano le tremò, mentre già s’era accostata al gambo del ramoscello, e le spine le punsero le dita. Al gesto ch’ella fece, al grido che le sfuggi dal labbro, Pietro si turbò anche più fortemente di lei.
— Ah, povero me! — gridò egli. — Sangue!
— No, non badate, non è nulla; — rispose Maddalena.
— Ma sì, vi dico. Eccolo lì che spiccia dal dito. Oh, come mi rincresce! Son proprio uno sgarbato!
— Che cosa dite voi ora? Non sarà questa la prima volta che una spina mi punge.
— Capisco; ma per colpa mia!... Maddalena, permettete? Chi ha fatto il male farà la penitenza. —
Non era una penitenza, davvero; ma Pietro, lì per lì, non rinvenne una frase più adatta alla circostanza. Nè Maddalena ci badò più che tanto.
Pietro aveva preso con fraterna cura il dito di Maddalena, e premeva il polpastrello, per farne spicciare il sangue.
— Manco male; — diss’egli, dopo una breve ma diligente ispezione. — La spina non c’è rimasta. Vedete? —
E premeva ancora, dolcemente, per non farle male.
Ma il diavolo è sempre lì in agguato, a spiar le occasioni. Figuratevi che il maligno s’attacca perfino ai santi. La vista di quel sangue diede le vertigini a Pietro. Aveva tra le mani un dito di Maddalena, l’anulare. A farlo a posta, era proprio l’anulare!
Egli era chinato su quel dito, con quella cura fraterna che vi ho detto or ora. E sia che si chinasse ancora un poco, o che alzasse un poco quel dito, che io non saprei ben dirvi come fu, fatto sta che la cura perdette ogni carattere fraterno, e la goccia del sangue di Maddalena andò a finire.... Lo indovinate, dove andò a finire quella goccia vermiglia?
Lei, confusa, non aveva detto nulla. Pietro era sparito, prima che lei si fosse riavuta dal suo piccolo smarrimento. E la secchia, posta sotto allo zampillo della cascata, era piena da un pezzo, anzi traboccava; e il cuore di Maddalena del pari.
La mattina seguente, mentre Giacomo Mendàro, il padre di Maddalena, ritornava dalla pesca delle ariguste, Pietro se gli avvicinò sulla riva, per aiutarlo a trarre in secco la barca. Maddalena si era già fatta sulla soglia della casa, per andare a prender le nasse; ma aveva veduto Pietro e si era tirata dentro sollecita. Per quanto innocente, un segreto esisteva tra loro, ed ella non voleva arrossire al cospetto di Pietro.
— O dove sarà andata a riporsi quella tenerina, — diceva frattanto il vecchio Giacomo Mendàro, — ch’ella non viene a scaricare le nasse?
— Attenderà alle faccende di casa; — rispose Pietro. — Non posso aiutarvi io, a far questo ed altro?
— Ah, sì; — replicò il vecchio. — Ma io non vi potrò aver mica tutti i giorni ai miei comandi.
— Eh, se voi voleste, padron Giacomo, perchè no? —
Padron Giacomo aveva alzata la fronte e inarcate le ciglia a quella bottata improvvisa.
— Pietro Bardini, — diss’egli, — che discorsi son questi?
— Son discorsi.... sono.... — balbettò Pietro, — che se voi non avete ancora promessa la vostra figliuola a nessuno, ve la domando io. —
Aveva annaspato un pochino, il povero Pietro, ma la frase gli era finalmente venuta intiera dalla strozza. E un respiro tanto fatto, che accompagnò le ultime parole, fu il premio che egli si concesse per averle proferite.
Padron Giacomo fece un tal gesto di maraviglia, che da casa sua dovettero sicuramente vederlo.
— Orbene, padron Giacomo, voi non mi rispondete nulla? Vi ho forse offeso? — ripigliò Pietro, con ansia.
— Oh, questo poi! — disse Giacomo Mendàro. — Spero che non coglierete i moscerini per aria.
— Ma ditemi, almeno; — incalzò il giovane; — l’avreste già promessa a qualcuno?
— Neanche questo è vero.
— Dunque?
— Dunque, — sentenziò Giacomo Mendàro, dopo aver dato un’occhiata in aria, come se guardasse il tempo, — io dico che un altr’anno saremo dello stesso mese.
— Che, forse vi par troppo giovane ancora?
— Eh, qui potreste avere indovinato; — rispose il vecchio pescatore, ridendo. — E poi, sentite, Pietro Bardini; voi dovete partire tra poco. Non avete l’imbarco per settembre?
— Sì, — disse Pietro, — ma, quando volessi, potrei anche lasciarlo.
— Non lo vorrei io, corpo di Diana! Che cosa fareste, senza navigare? Il campo che vi ha lasciato vostro padre non basta mica a darvi da vivere! La casa e l’orto li avete lasciati intieri a vostra sorella; e questo vi fa onore, perchè così avete dimostrato di essere un buon figliuolo e di volerla collocare come essa si merita. Ma siete povero, Pietro Bardini, e dovete lavorare, come il figlio di mio padre. Per pescatore, lasciate che ve lo dica, ne sapete troppo. Avete già fatto sei viaggi di Levante, mi pare, e due d’America. Siete secondo di bordo; ancora otto mesi di navigazione, e potete prender patente di capitano.... Ve l’ho detto, Pietro; un altr’anno saremo dello stesso mese. E se voi allora sarete della stessa opinione, me lo direte, ed io vi risponderò.
— Purchè non la promettiate ad altri... — balbettò il povero Pietro.
Una voce stridula ed acuta interruppe la conclusione di Pietro. Era la voce di monna Brigida, apparsa in quel punto sulla soglia di casa.
— Che fate voi, disutilaccio? Spendete il vostro tempo a discorrere col Bardini?
— Eh, il Bardini è di buona famiglia, e ci si può stare a discorrere, senza perdere il credito; — rispose Giacomo Mendàro, rispondendo al grido della sua grifagna metà con una filosofica e maritale alzata di spalle.
— Potreste spicciarvi; — ripigliò monna Brigida, che non aveva bene udita la risposta. — C’è da portar le ariguste a Finale, che il sindaco le aspetta.
— Le aspetti ancora un pochettino; — gridò padron Giacomo, seccato.
Poi sottovoce aggiunse:
— Come aspetterete voi, Pietro Bardini.
— Ahimè! — disse Pietro, chinando la testa, mentre prendeva le nasse dalle mani di Giacomo Mendàro, per deporle sulla spiaggia.
— Ed anche con quella diavola di mia moglie avete a fare i conti, sapete? — proseguì il vecchio pescatore. — Toccherà a voi di prenderla con le buone. Chi vuole la figlia accarezzi la mamma. Io una volta sapevo come ridurla, — soggiunse Giacomo Mendàro, facendo un gesto altrettanto persuasivo quanto risoluto ed energico; — ma ora, con la figliuola, che di ogni piccola cosa si spaventa, non son più buono neanche a dare un biscottino. Ah, si diventa vecchi e imbecilli! Non vi lasciate prendere il timone, Pietro; siate fermo di mano! Cioè, intendiamoci, — conchiuse il vecchio, ridendo, — se si tratterà di governare la mia figliuola, non farete nulla di nulla.
— Potete crederlo, padre mio! — esclamò prontamente il giovane. — Perchè io, con vostra licenza, vi considero e vi rispetto già come mio padre.
— E sia, se così vi piace. Ero tanto amico del vostro! Ma badate, Pietro Bardini; bisogna entrare nelle grazie di monna Brigida; se no, io non rispondo di nulla. —
Pietro s’inchinò, promettendo a sè stesso di non perdere nessuna occasione di riescir nell’intento.
Quella mattina, a tavola, mentre Maddalena scodellava la minestra maritata, cibo prediletto dei Liguri, monna Brigida chiese al suo grave compagno:
— Di che cosa avevate a discorrere col Bardini, che siete rimasto un’ora laggiù, prima di scaricare le nasse?
— Ah, — rispose Giacomo Mendàro. — Discorsi in aria.
— In aria! — ripetè monna Brigida, piantando i suoi occhi grifagni nel volto del marito, che aveva stimato molto opportuno di assumere una espressione melensa.
— Sicuro, in aria; come a dire sul tempo, sul sereno, sulla pioggia, sul più, sul meno, e su tutto quell’altro che vi piacerà di aggiungerci.
— Così rispondete voi, quando non volete rispondere! — osservò monna Brigida, imbizzita.
— E che cosa v’ho a dire di più, se non abbiamo parlato di nulla? Non è dunque più permesso, a Varigotti, quando si ritorna da lavorare, non è più permesso di fermarsi un tantino per caricare la pipa e barattar due parole con un bravo giovinotto, che vi aiuta a tirare la lancia in secco e a calare le nasse sulla rena? Tanto più quando nostra figlia non si muove, per venirci a dare una mano?
— Padre mio, — rispose Maddalena, arrossendo, — stavo rattoppando le vostre calze di lana. Ho veduto che ci avevate Pietro Bardini ad aiutarvi, e sono rimasta a finire il lavoro.
— Così deve fare una brava figliuola, come sei tu; — replicò Giacomo Mendàro. — Ed ora, con la benedizione di Dio, mangiamo questa minestra. Del resto ci sarà tempo a ragionare; non è vero, Brigida? —
La vecchia accennò una spallata e non rispose parola. A Maddalena il cuore diede un balzo violento. “Del resto ci sarà tempo a ragionare„ aveva detto Giacomo Mendàro a sua moglie. Non erano dunque stati tutti discorsi sul sereno e sulla pioggia, sul più e sul meno, tra lui e Pietro Bardini? Ah, quel Pietro era davvero un bravo giovinotto, come, battendo forte sull’aggettivo, lo aveva chiamato suo padre.