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IV VI

V.

Per Maddalena, intanto, la sorte era gettata. Quella mattina venne in casa suo padre, e non disse parola. Era sovra pensiero, padron Giacomo, e non osava neanche volgere lo sguardo a sua figlia. Sentiva egli dentro di sè di aver fatto male a non sostenerla contro i voleri della sua arcigna metà? Maddalena pensò che così fosse davvero. Ella amava molto suo padre, come tutte le fanciulle che hanno la mamma cattiva, o che la provano ingiusta, e gli donò facilmente la sua debolezza maritale, anche vedendo che la debolezza di suo padre, conduceva lei, Maddalena, alla sua propria sventura. Ma era triste, per altro, era triste il dover obbedire al comando; nè ella sapeva ancora come si sarebbe piegata a farlo, nè come si sarebbe disposta a resistere. Quando si è giovani ed inesperti, ci sembra molto difficile trovare una via, in mezzo alle difficoltà della vita; ed ahimè, ci sembra difficile anche quando non si è più giovani ed inesperti come Maddalena Mendàro.

Tutto quel giorno monna Brigida stette chiusa, accigliata, e Maddalena andò a letto senz’altri interrogatorii. Ma il giorno seguente incominciò ad entrare in casa un tale, che fino allora non ci aveva posto piede. Era un uomo alto, dalle spalle quadre, dai capelli neri e dalla pelle olivastra; bell’uomo, per altro, e poteva anche piacere, a cui non dèsse noia il suo occhio torvo. Di solito, quel nuovo personaggio veniva a passeggio sul margine della strada fino alla barca arenata, che era come il centro della vita sociale di Varigotti, degnandosi di stare una mezz’ora a chiacchiera coi pescatori, che riposavano al sole, e con le guardie di finanza, che facevano l’occhiolino alle ragazze. Avea dato, passando, anche qualche sbirciata, ma più curiosa che altro, alla bella Maddalena; e questa, intenta al suo lavoro sulla soglia di casa, o non ne aveva fatto caso, o non se n’era avveduta.

Maddalena aveva udito solamente questo di lui: che, ritornato di fresco dal Nuovo Mondo e venuto a stabilirsi nel paese, non era altrimenti nativo di Varigotti, bensì d’una terra tra i monti, come a dire di Isasco, o delle Manie; che in America, o nelle Americhe, come si dice tra i Liguri, aveva fatto fortuna; che tutti lo chiamavano il Brasilero, senza più curarsi di cercare il suo nome, e finalmente che aveva comperato una casa e un pezzo di terra nella penisola, per far della casa un palazzo, e della terra, tutta piantata d’olivi, una villa magnifica, alla moderna, con un bel boschetto alle spalle della casa e un giardino inglese davanti, che tutti potessero vedere ed ammirare dalla spiaggia. Il bosco e il giardino erano ancora di là da venire; ma la vecchia casa era già restaurata, rintonacata, dipinta, e accresciuta di una torretta gotica, destinata a regger l’asta della bandiera domenicale e ad accogliere nei brevi fianchi la stanza dei colombi e le stie degli ortolani. I ponti erano stati levati da poco, e l’edifizio metteva in mostra la sua nuova fronte d’un rosso sfacciato, partita a cornicioni bianchi, su cui s’impostavano fasci di colonnini falsi, a sorreggere gli archi acuti e i rosoni, tutti falsi del pari, ond’erano sormontate e ingrandite all’occhio le troppo smilze finestre. Tra queste poi, che erano cinque sulla facciata, si vedevano dipinti, a chiaroscuro, un Colombo, un Galileo, un Torquato Tasso e un Raffaello Sanzio; quattro grand’uomini, quattro sciarrade per i naturali del paese. Da certe finestre finte, sul lato settentrionale dell’edifizio, si affacciavano donne di servizio, condannate al rovaio per tutti i trecentosessantacinque giorni dell’anno; pappagalli muti si beccavano la catenella al piede; scimmie mai più vedute si arrampicavano su per le intelaiature, scemate secondo le regole, sì e no, della prospettiva lineare. Insomma era una meraviglia di casa, solo a vederla di fuori. Dentro, fin allora, non ci aveva posto piede nessuno, perchè il Brasilero ci aveva tuttavia i manifattori; ma quello che ne prometteva l’esterno e quello che ne dicevano i fabbri, i legnaiuoli, i pittori, faceva inarcar le ciglia di quel popolino peschereccio, e guardare con un certo orgoglio paesano quell’edifizio rosseggiante a mezza costa tra il verde pallido degli olivi. Per contro, quella meraviglia dava noia a un bravo paesista, che soleva andare ogni anno a Varigotti, per fare, come diceva lui, “due fregacci dal vero„ e a cui una novità così goffa nella forma e così matta nel colore, come la casa del Brasilero, guastava senz’altro un bel fondo di quadro.

Ma è tempo che lasciamo stare la casa e ritorniamo al padrone. Vederlo entrare nella stanza del pianterreno, e capire ogni cosa, fu un punto solo per Maddalena. Le donne stavano sedute poco lunge dall’uscio, a lavorare; la madre rifacendo le maglie d’una rete in cui quella mattina avevano dato i delfini, la figlia rattoppando i cenci del babbo. Quando il Brasilero fu dentro, il viso di Maddalena si fece più bianco di que’ cenci, e il suo cuore provò una stretta dolorosa.

Egli non guardò nemmeno la fanciulla, e andò diritto verso monna Brigida, a cui stese la mano.

— Oh, Brasilero.... signor Andrea, che onore per noi di avere una vostra visita in questo tugurio! — gridò la vecchia alzandosi a mezzo.

— Che cosa dite, sposa? — esclamò il Brasilero, appoggiando la frase con una crollatina di spalle. — Vi ringrazio di avermi lasciato entrare. La casa non fa le persone; le persone son quelle che fanno la casa.

— Questa, poi, è verità sacrosanta; — replicò monna Brigida. — Maddalena, offri una sedia al signor Andrea. —

Maddalena, che non aveva ancora levati gli occhi da’ suoi cenci, si alzò per obbedire al comando.

— Mi rincresce di scomodare questa bella ragazza; — disse il Brasilero, in atto di muoversi lui, per cansarle la fatica. — È vostra figlia?

— Sì, per l’appunto, ed unica.

— Ah! — fece lui, con accento di molta approvazione. — L’avevo già veduta due o tre volte lungo la via della parrocchia. Siete felice voi, Brigida, di avere una così bella e buona figliuola. E più felice sarà colui che potrà portarvela via. —

Il Brasilero, come vedete, appena giunto davanti alla piazza, incominciava le operazioni d’assedio.

Maddalena divenne più pallida che mai, e chinò la faccia sul suo lavoro più che non avesse fatto la prima volta, vedendo entrare quell’uomo. Ma lui mutò solfa ad un tratto. Aveva lanciata la prima granata, come per dare annunzio delle sue intenzioni, e non gli occorreva di lanciar la seconda. Parlò in quella vece della sua casa che era a mala pena finita, del frutteto e dell’aranciera, che stava piantando per rinverdirne i contorni, dei mobili e dei parati che aspettava da Nizza, del cristallame e delle stoviglie che doveva comperare a Marsiglia, e via via di tutto ciò che disegnava di fare, per rendere più abitabile la sua casa solitaria.

— Quante bellezze! — esclamò sospirando monna Brigida. — Mi pare di vederle, guardando la nostra mobilia da poveri. Ma viva la vostra faccia, signor Andrea, che questo ben di Dio ve lo siete guadagnato col vostro sudore. Felice chi comanderà in casa vostra!

— Eh, non mica la prima donna che càpita! — rispose il Brasilero con aria di chi parli per celia e voglia essere inteso da senno. — Ho fatta la stufa, e quella donna ha da essere un fiore. —

Diede un’occhiata a Maddalena, così parlando. Ma aveva detto troppo, e cambiò ancora discorso, senza aspettare la risposta di monna Brigida.

Raccontò degli usi e dei costumi di America, della vita che aveva fatta colà, in principio a Buenos Ayres e poscia al Brasile, donde gli era venuto il soprannome, che non gli dispiaceva punto, perchè esso gli ricordava dieci anni di onorate fatiche. Parlò dell’amore della quiete, che avrebbe dovuto farlo ritornare al paese natìo, dove i pometi rendevano un odor così grato, che sempre gli pareva di sentirlo, anche quando egli stava agli antipodi; dell’amore più forte per il mare, che lo aveva tirato, e per suo bene, alla spiaggia; e su su di tante altre belle cose, per una mezz’ora buona, facendo restare a bocca aperta la madre, e non riuscendo a distrarre un momento dal suo lavoro la figlia. Non già, che questa non volesse udirlo, ma perchè difatti non udiva nulla, turbata com’era, o solamente un ronzio di voce cavernosa e lontana, come avviene talvolta, quando il sangue vi rifluisce al cervello e vi fischiano gli orecchi. Finalmente, come Dio volle, il Brasilero si levò e prese commiato.

— Saluta il signor Andrea! — disse Brigida alla figliuola.

Maddalena si scosse allora, fece un inchino e balbettò una frase che poteva parere anche un buon giorno. Ma di quell’uomo non vide che l’ombra, e non le parve di aver riacquistata la vista, se non quando quell’ombra sparì dal vano dell’uscio.

— Come ti sembra? — domandò tutto ad un tratto sua madre.

Maddalena non ebbe forza di rispondere.

— Ehi, dico a te, grulla! — tuonò monna Brigida spazientita.

— A me? Che cosa?

— Ti ho chiesto come ti sembra il signor Andrea.

— Ma.... io non l’ho neanche guardato.

— Oh vedi la santarella, che non osa levar gli occhi per guardare un uomo! Chi vi credesse, a voi altre!

— Madre mia!

— Non mi far la smorfiosa, sai? Come ti sembra?

— Che so io? — balbettò Maddalena. — Mi sembra.... lo avrò giudicato male... Mi sembra falso.

— Cambia giudizio, sciocca; — ribattè monna Brigida con la sua voce stridente; — perchè quell’uomo sarà tuo marito. —

Maddalena ne aveva avuto il presentimento; ma la verità, spiattellata così crudamente da sua madre, era più dolorosa a gran pezza.

— Sì, — ripigliò monna Brigida, non badando a un gemito che sfuggiva allora dalle labbra di sua figlia, — tu devi sposarlo, perchè egli è molto ricco.

— Madre mia, perdonate; — osò rispondere Maddalena. — Non avevate detto voi stessa che io dovevo sposare un povero, un pescatore, come lo avete sposato voi?

— Ho detto, ho detto, e ora mi disdico; — brontolò monna Brigida, guardando la figliuola con occhi di basilisco. — Noi siamo poveri in canna, e quello là è ricco come il mare. Gli piaci, me lo ha detto, ti farà lui una dote di cinquantamila lire. Capisci? Di cinquantamila lire, che non parrebbe vero, neanche a sognarcelo. Sarai sua moglie, abiterai nel palazzo nuovo, e ne creperà dalla rabbia tutto il paese.

— Io non ho di queste idee; — replicò modestamente la fanciulla.

— Le ha tua madre, e basta. Non mi dar noia, sai? E sopra tutto non incominciar oggi a rispondermi. Ti ho fatta, e son capace di disfarti con queste mie mani. Le vedi? Il primo saluto che ti arriva è un ceffone. —

Maddalena non aperse più bocca. Intese che con sua madre non aveva nulla a sperare, e, divorando le lagrime, raccomandò la sua anima a Dio. Non poteva egli mandarle a difesa suo padre? Era fiacco, padron Giacomo, era filosofo; ma si trattava po’ poi della felicità o della infelicità di sua figlia. Non era quello il caso di farsi vivo, una volta tanto, e di ripigliare la propria autorità maritale?

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