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La man che ne le dita ha le quadrella Chi nel regno almo d'Amore
Questo testo fa parte della raccolta Anton Giulio Brignole Sale

II

RICORDI DI UNA MORTA

Per la morte di Emilia Adorni Raggi

     De l’arrabbiato can sotto i latrati,
sotto il ruggir de l’anelante fiera,
io t’ho visto esalare, o primavera,
di moribondo odor gli ultimi fiati.
     E pur sorgi di nuovo e i pregi usati
teco hai di molli fior, d’aura leggiera;
rinascer tosto entro la guancia altera
miro di rose iblee gli ostri beati.
     Ma d’Emilia gentil che si morio
piú non vedrò le belle guance e i rai,
dove un april rilusse, un Sol fiorio.
     Degli anni tuoi, mia vita, or che farai?
Vengan pur rose, escan pur gigli, oh Dio,
ch’un aprile per me non fia piú mai!

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