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Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)

A GHERARDUCCIO GARISENDI

da bologna


     Deh Gherarduccio, com’ campasti tue
Che non moristi allor subitamente
Che tu ponesti a quella donna mente
Di cui ci dice Amor ch’angelo fue;
     5La qual va sopra ogn’altra tanto piue
Quanto gentil si vede umilemente,
E muove gli occhi mirabilemente.
Che si fan dardi le bellezze sue?
     Dunque fu quello grazïoso punto
10Che gli occhi tuoi la soffrîr a vedere,
Sì che ’l desïo nello cor fu giunto.
     Ciò che t’incontra, omai ti dèi tenere
In allegrezza; perchè tu sei punto,
E non morto, di quel che t’è in piacere.

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