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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Marchetti


III


Del Nulla trar dagl’infiniti abissi
     Della Terra e del Ciel quest’ampia mole

     Opra tua fu, mio Dio: la Luna, e ’l Sole
     Tu in pria creasti e gli astri erranti, e i fissi.
5Tu, perchè ingrata i termini prefissi
     Varcò del tuo voler l’umana prole,
     Per lei, qual agno immacolato suole,
     Moristi a duro tronco i membri affissi.
E fur ben questi dell’immenso amore,
     10Dell’immenso poter ch’in te risiede,
     Prodigiosi effetti, alto Motore.
Ma che tu, come insegna a Noi la Fede,
     Ne dii te stesso in cibo, ogni stupore
     Del tuo gran, ogni portento eccede.

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