< Della congiura di Catilina
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Gaio Sallustio Crispo - Della congiura di Catilina (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Vittorio Alfieri (1798)
XV
XIV XVI

Catilina, fin dall’adolescenza di molti nefandi stupri colpevole, viziata ebbe una nobil vergine, una Vestale; ed altri simili delitti, commesso contro le umane e divine leggi. Innamoratosi egli poi d’una Aurelia Orestilla, (di cui, tranne la beltà, nulla erane lodato dai buoni) temendo costei del figlio di Catilina già adulto, mal si arrendeva ella a sposarlo. Onde per certo si crede, che Catilina stesso uccidesse il proprio figliuolo, così alle scellerate nozze la casa sgombrando. Quest’atrocità, a parer mio, principalmente lo spinse a vieppiù affrettar la congiura; non potendo d’allora in poi quell’animo contaminato, in odio agli Dei e agli uomini, nè giorno nè notte ritrovare mai pace; cotanto nell’irrequieta fantasia martellava il rimorso. Pallido quindi ed esangue costui, bieco gli occhi, or furioso movendosi, or lento, al contegno ed al volto insano mostravasi.

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