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TABERNACLE s.m. Tabernacolo. È un luogo elevato a poppa nelle galere dove si mette il capitano quando dà i suoi ordini.
TABLEAU, Miroir. Quadro di poppa. Dove si mette qualche scultura allusiva al nome del bastimento.
TABLES DE TIR. Tavole del tiro. Ogni bocca da fuoco ne ha quattro : nella prima son notate le velocità iniziali competenti a cariche diverse si per quantità che per qualità di polvere: nella seconda si hanno le velocità residue a distanze diverse e procedenti da diverse velocità iniziali: nella terza leggonsi gli alzi negativi a seconda delle distanze e delle velocità iniziali ; e nell’ ultima gli alzi positivi, assegnati che sono i precedenti dati.
TABLE s.f. Tavola. Arnese composto da uno o più assi messi in piano. che si regge sopra due cavalletti o piedi, diversamente congegnati,e serve a più usi, massime nelle officine de' fuochi artifiziati. Nè è da confondersi col bancone il quale è più robusto.
-À égruger. Macinatoio. Arnese da bombardiere per ridurre in farina la polvere , il carbone , la colofonia ed altro , come se fosse una madia con le sponde basse che diconsi mattonelle.
-Battière. Tavola mestataria. Tavola con tre sponde, su cui i modellatori battono e mestano le terre per le forme.
-De la batterie. Controbacinetto, contrabacinetto. Così vien tradotto dal Grassi, ma sembrerebbe più ragionevole chiamarlo contrascodellino , se questo chiude , soprappiù che per bacinetto (fraisure du bassinet) ha egli inteso altra cosa.
TABLIER s.m. Tavolato, palco. Insieme de' correnti e tavoloni sopra cui si passa in un ponte militare.
TABLIER s. m. Grembiale , sparalembo. Falda di pelle lavorata e talvolta di tela, colla quale si cingono alcuni artefici per lavorare e non lordarsi i panni.
-À ferrer. Grembiale da maniscalco. Il quale è di cuoio con una saccoccia avanti per tenervi i ferri da ferrare.
TABLIER Des huniers. Batticoffa delle vele di gabbia. È la doppiatura là dove le vele si appoggiano alla coffa perchè non si logorino, battendovi sopra o strepicciandovisi.
TACONNAGE s. m. Infossamento. Difetto nelle artiglierie proveniente dalla deteriorazione delle forme ovvero da screpolature nell’ interno.
TACTIQUE s. f. Tattica. Arte di ordinare o muovere un esercito o una sua parte in presenza del nemico per combatterlo con vantaggio. Conoscere in battaglia , dice il Colletta, dove condurre il pieno delle forze e condurvele nel minor tempo possibile , e per le vie più spedite , in ordine ed in punto, sono le parti della Tattica.
TAILLE s. f. Taglia. Prezzo che imponevasi a’ prigioni di guerra per riscattarsi. Nel secolo XV , al tempo de’ condottieri , volevasi risparmiare il sangue, ma far molti prigioni, de’ quali eran ritenuti ne’ ferri quelli cui era possibile pagare la taglia. V.Rançon.
TAILLE-MER s.m. Tagliamare. Parte inferiore dello sperone di una nave la quale fende il mare.
TAILLER EN PIECES. Tagliare a pezzi. ovvero per pezzi: affettare è modo basso adoprato dal tagliare a fette , volendo indicare per similitudine mettere a pezzi. V.Mettre en pièces.
TAIRE v.n.Tacere. Può bene dirsi, il nostro can none ha fatto tacere quello dell’inimico.
TALLEVAS s. m. Tavolaccio. Scudo largo , tondo e di legno coperto di cuoio, ed operato ne’ secoli di mezzo. V.Armes défensives, Panier, Panne.
TALOCHE s. f. Sparviere. Assicella quadra con manico al di sotto per tenervi la calcina da arricciare : i nostri artefici lo dicono fracasso.
TALON s. m. Tallone. Parte sporgente e squadrata in una boccola di ruota.
TALON s . m. Tallone. Enna delle due sporgenze sul corpo di un asse.
TALON s. m. Tallone. Parte posteriore del vitone dov’ è l'incavo per far passare la vite maggiore dell’acciarino o piastra.
TALON s. m. Calcio. Estremità della lancia, della picca ed in generale delle armi portatili. V.Hampe, Fusil.
TALON s. m. Calcagno , tallone. Parte del cavallo. V.Cheval.
TALON s. m. Tallone. Quella parte della lama che è più prossima alla guardia. V.Sabre.
-De la pierre. Costola, dosso della pietra focaia. È quella parte più grossa che opponesi al filo.
-De la quille. Tallone della chiglia , calcagnuolo. Estremità posteriore della chiglia, dov’è incassata l’estremità della ruota di pappa.
TALVAS s. m. Tavolaccio. V.Tallevas. TAL
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TAM
TALONNER v. a. Orman, ormtggian se- condo il Montecuccoli, incalzare, incalcia- re. Seguitar da ■vicino l'inimico mentre gli si dì la fuga o la caccia corno i cacciatori vanno dietro Torme della fiera per rintrac- ciarla. V. FaQCER , POCHSITVRE.
TALDS s. m. Scarpa. Pendio cho si dà alla muraglia ovvero allo opere di graticciate o di sarchi , le quali rivestono il di fuori o l'indentro delle fortificazioni.
T1IALWEG s.m. Filo, corsìa. É la corrente di un fiume, la quale è dinotata dalla linea di maggior rapidità so il tempo è sereno, da’ flutti più forti allorché l'acqua è agita- to, c da un colore più cupo, ove fosse chiara.
TAMBOUR s. m. Tamburo. Opera della for- tificazione moderna per difendere i pas- saggi . variamente costrutta , di muro di ferro o di legname, che si alza talvolta alla gola di qualche altra opera c più so- vente in alcune parli delle comunicazio- ni scoperte per accrescerne le difese e pre- servarle dalle infilate.
TAMBOUR s. m. Slaccio a tamburo. Staccio che si chiude fra due coperchi, con fondo di pergamena, per istacciare c le polveri più fino perchè non volino via , o quelle che sarebbe pericoloso a respirare.
TAMBOUR De l’épekO!*. Battimare, cappa dello sperone.
TAMBOUR s.m. Tamburo, cassa. Strumen- to di musica militare. Ma la cassa è inve- ro il legno ond’è composto il tamburo, di forma cilindrica, chiuso a' due capi di pel- le d'asino di montono o di lupo, chiaman- dosi pelle del suono ( peau de catturi e ) la superiore , e pelle del bordoni ere ( peau do timore J la inferiore, in cui due corde di minugia l'attraversano a bordone. Ne' moderni eserciti venne introdotto questo strumento dagli Arabi in Ispagna, e lo di- mostra la voce affatto arabica , trattane la desinenza italiana.
Battast. Tamburo battente.Si usa que- sta frase nelle capitolazioni.
Debasqce. Tamburello, cembalo , tam- burino da ballo. Strumento militare degli Indiani, siccome ricavasi da Quinto Curzio.
Major. Tamburo o tamburino maggiore.
Quel sottuffiziaie che in un reggimento di fanteria ammaestra e guida i tamburini o tamburi, portando una canna o bastone con pomo in cima, del quale giuoca in va- rie guise e maneggi per far cambiare le battute; c quest'uso vieo già riferito nelle ordinanze del secolo XVI.
TAMBOUR s. m. Tamburino ; e fra noi di- ccsi tamburo. Soldato che suona il tamburo.
TAMBOURIN s. m. V. Tamdolrde basque.
TAMBURINER v. a. Tamburare. Battere il
■ tamburo, sebbene la nostra parola italia- na non è usata, siccome non usiamo piffe- rare, trombare.
TAM1S s. f. Staccio. Tessuto di crine , seta ed ancho di fili metallici tosi dentro un cerchio detto il cassino.
TAMISER v.n. Slattare , tamigiare. Dicesi delle vele non bene fitte.
TAMISER v. a. Stacciare. Separare con lo staccio il fine dal grosso. Nè è da confon- dersi col vaglian crivellare (cu*leu).
TAMPON s. m. Tappo. Turacciolo di legno che si mette in bocca del cannone perchè non vi entri acqua,e la coreggia con cui si ticn ligato dicesi briglia.
TAMPON s. m. Spina, zaffo, tappo. Turac- ciolo di botti , concito , truogoli.
TAMPON s. m. Cocco ne. Pezzo di legno che una volta ponevasi sopra la carica , e sog- giunge il Grassi, adoperarsi ancora nel caricare i mortai i pettardi, o forse dir vo- lea i pctrieri ed i petardi.
TAMPON s. m. Tappo. Deschetto di legno posto in fondo di un mortaio gombo o pila ; poiché altrimenti si aprirebbero lo fibre nella continuazione del battimento.
TAMPON s. m. Tappo, zaffo, turaccio. Pia- stra di ferro di rame di latta o di legno che servo per riparare a’danni che le can- nonate recano alle navi. Dai pontieri si ri- sarciscono anche in simil guisa le barche. I marinai usano più generalmente tappi di legno fatti a modo di tronco di cono.
TAMPON s. m. Coverchio, od i Piemontesi dicono tappo della sfccèia.ll qualeè chiu- so al di dentro , ed ivi galleggia quando è piena d'acqua.
Es fbr. Spina. Turaccio di ferro col
quale i gettatori diartiglierie turano la boc- chetta dall'interno della fornace per ritene- re in essa il metallo atrutto, finché si deb- ba gettare nelle forme: allora essi lo spin- gono indentro , urtandolo col .mandriano.
De fcsil.Tappo da fucile.È un piccolo
tappo di legno con cui si fura la bocca dol fucile.
TAMPONNAGE s. m. Altappamento. Fissa- re un pezzo di legno o di lamiera sopra uno strato di argilla ne' razzi incendiari.
TAMPONNER Avec des ÉCHARDES.JJinccr- zare. Riturare fessuro di legname a via di
itt'crce, lequali sono pezzi di legnoper lungo.
TANGAGE s. m. Barcollamento, beccheggio, tangheggio , firatura. É l’ondeggiamento delle navi da poppa a prora.
TANGUER v.n. Beccheggian,barcollare,tan- gheggiare in veneziano ficcan.
TAPE-GUL a. m. Quella parte del ponto le- vatoio, caricata di un' altaleno . la quale serve a innalzarlo ed abbassarlo. Pagina:D'Ayala - Dizionario militare francese italiano.djvu/293 TAR — 290 — TAR
Sculo considerevole di umori rossastri ed infetti.
Éparvir sec. Spavenio o spavento lecco.
Movimento convulsivo dell' estremità po- steriore , ciò che dicesi arpeggiare ( har-
PF.R ).
Fisitle lacrimale. Fittola lagrima-
le. Apertura della pelle al di sotto dell’an- golo nasale , scolo di lagrime e suppura- zione.
Fistole salivaihk. Fittola salirart.
Scolo di saliva, soprattutto presso le gote.
Fluxion pèriodique. Flussione perio- dica. Turbamento dell' umore acquoso , color bruno , pupille ingrossate e chiuse.
Fourrcres. Attrappente. Accumulo di
sangue alla punta del piede.
Gale. Scabbia. Malattia contagiosa.
Gbroux de boeuf, ouvebt. Ginocchio
di bore , aperto. Allorquando i ginocchi sono innanzi della quarta verticale, od al contrario.
Ghirbe. Cimorro. Rumore della ga- nascia , scolo considerevole dalle frogi , tosse : a cinque anni suole sopravvenire.
Goutte sebeiv. Gotta terena. L’iride
non si contrae più.
.Iarde , Jahdor. Giarda, giardone.
Esostosi alla faccia esterna del garctto r chiamandosi spavento calloso ovvero di bo- ve f esostosi alla faccia interna ( ÈPARViR CALLEUX , Kl’ARVIN DE BOEtF ).
Javart. Giarda. Ideerà alle cartilagi- ni laterali del piede, piccola apertura alla pelle , materia marciosa , corona spesse volte gonfiata al di fuori.
Imt.a.mm ation ut poltrire.Infiamma- zione di petto.
Jabbet clos , crociid. Garello chiuso.
Allorquando questo membro rimane den- tro la quarta verticale, chiamandosi ga- rello aperto il difetto contrario. 1 quali difetti nuocono alla solidità alla facilità cd alla pieghovolezza delle mosse : l'unghia si consuma prontamente : l'animale si fe- risce co' suoi ferri.
Hermes. Ernie. Difetti all' ombelico
ovvero alle parti genitali.
Lampa». Lampasso. Infiammazione del
palato.
Luxatior. Lattazione. Slogamento del-
f articolazione della hulesia , della rotola, dell' anca.
Luxatior des vkrtébres du cou. Lus- sazione delle vertebre del collo.
Mal de oabbot. Male di garrese o gui- dalesco.
Mal de ROGROK.A/fl/e di rognone.
Molette. 5pr*>nr//a.Tumori molli alla
hulesia cagionati dalla dilatazione delle
capsule slnoviali, in conseguenza di forti fatiche.
Molettes chevillées. Spronelle in- cavigliate. Appariscono da entrambi i lati della bulcsia.
Molettes socpflées. Spronelle gon- fiate. Le quali risalgono molto in sù, lungo il tendine.
Orglée. Vnghietta. Infiammazione del
corpo.
Osselet. Soprosso, ma lo dirci meglio
osserello. Esostosi al ginocchio. Il vocabo- lo soprosto compete al suros.
Oigror. Callosità, cipolla.Esostosi ap- parente alla suola, che n'è sollalzata.
Opiitbalmie. Oftalmia. Infiammazio- ne della congiuntiva.
I’asabd. Quel cavallo il quale abbia si
le membra rivolto verso fuori , la punta del piede fuori la terza c la quarta verti- cale : il difetto contrario al cavallo stram- bo . sbilenco ( cacreux ).
PlEDS GRARDS, PETIT», GBAS, PIN^ARDS,
Plats. Piedi grandi, piccoli, grossi, molli, appuntili, piatti.
PlEDS BRCASTELÉS. Piedi incastellali .
rattrappati. I quali son quelli troppo stret- ti alle calcagna.
Pieds rampirs. Piedi rampicanti. Quel- li i quali si trascinano troppo vicinamente al terreno.c non piantano die sulla punta, o quosto difetto ò quello stesso de'piedi appuntiti (pir{ards) ma più pronunzialo.
Pieds cebclés: Piedi accerchiati. Ru- more proveniente da un'antica attrappcria.
Piedscombi.es. Piedi pieni. Il loro suo- lo ò convesso.
Piqures. Punture , trafitture. Son ca- gionate da un urto violento.
Hhlmatismes. Reumatismi.
Rouxvieux. Rogna. Scabbia inveterata.
Sole battue. Suola battuta. Contusio- ne della suola.
— Sole brulle. Suola bruciala. È cagio- nato questo difetto dall' azione del ferro.
—— Staos , Fusée. Soprosso. Esostosi allo stinco ; cd allora quando sono suH'indirit- tura del tendine decsi rifiutare il cavallo.
Taie, Albvoo. Albugine. Macchia della
cornea lucida , la quale distingue»! dalla cecità, per l'ombra che si osserva nella ca- mera anteriore.
— Tic d'appci, Tic rorgeur. Ticchio di appoggio o rosicchiatone. Denti consumati nell' esterno.
Tic er l'aib. Ticchio in aria. Difetto
difficile a riconoscersi fuori la scuderia.
Tèste do. Testuggine. Tumore flem- monoso alla nuca.
Toux. Tosse. Allorquando la trachea,
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essa va ripetendosi peuosa e convulsiva , comunque il cavallo sembri di buona salute.
Trobbus. Tromba. Stravaso di sangue
sotto la pelle dopo un salasso malfatto.
Tr beerà au gerou. Tumori al ginocchio.
1 quali provengono da ferite.
Vessigor. Formella. Tumore mollo
die viene al garrese.
TARGE s. f. Targa. Spezio di scudo leggie- ro di legno odi cuoio, fatto a modo di cuo- re. cioè largo in cima e acuto in fondo, per uso de’fantaccini. V. Arbes défexsives.
TAllGETTE s. f. Paletto. È un fermaglio d‘ usci , schiacciato ed a guisa di regolo. Fra noi dicesi foraglialo.
TARGL’ER v. a. Scodare. Difendere e quasi coprir con lo scudo. È voce disusata in que- sto significato, che n'ò invero il primitivo , e si adopera figuratamente.
TARIÉRE s.f. Trivella , trapano , verrina, rcrina, succhio , trivella, strumento fatto di una verga di ferro acciaiata, tagliente a spirale da un'estremità ed anche a modo di doccia, e dall'altra guernita di un ma- nico di legno posto a traverso. Serve a tri- vellare la terra per rinnovar l’aria nelle gallerie delle mine, per iscoprire le vicine gallerie del nemico, e per ascoltarlo il più lontano che si possa, laddove si avanzi co’ lavori sotterranei. Servo anche per avere de’punti di verificazione alla superficie del terreno per il perfetto andamento de’lavo- ri che vi si compiono sotto. E da ultimo vien deputata , comechè in più piccola di- mensione . a far nel legno buchi più larghi e profondi : i nostri artefici la chiamano tergala a cassetta , ovvero vergala france- se. Nel quale caso la direi meglio succhio, che in vero è la parte della trivella la quale penetra nella terra o nelle piotre.
TARIE s. m. Tariffa. Le fabbriche d’armi s|>czialmente ne son provvedute.
’J'AS s. m. Cumulo. Vocabolo di marraiuoli per esprimere delle fascine piote o legna- mi che si adoperano per incamiciatura del- le opere forti.
TAS s. m. Tasso, incudine grossa e senza corni. Ma il Gasscndi la definisce piccola incudine, la quale ponsi qualche volta sul- l’istesso ceppo delia grande.
TASSALI) s. m. Gatello.
TASSEAU s.m. Beccatello : tra noi cuneo. E un pezzo di legno posto sotto alla tavola inclinata della pedana negli avantraini delle macchine da battaglia. V. Arrcr , Avan- trair.
- — — De cloutier. Incudinelta : in un anti- co vocabolario stampato a Napoli nel 1791 per uso dell'artiglieria , leggasi inondinolo.
TASSETTES s. f. Lastrctlc. 'lutto quel fer-
ro doll’armadura, il quale ùgiù della co- razza, o copre le cosce dell’uomo danne. V. Arbes défersivbs.
TATER v. a. Annasare, assaggiare, tastare, esplorare,tentare.Dicesi del cimentare con leggieri combattimenti le forze del nemi- co, per riconoscerle. Il primo vocabolo è più familiare ma forso più espressivo, usato dal Davanzati e dall'Algarotti.
TAUREAU, Scie de travers. Sega a due manichi.
TAUPINS (fraxcs). V. Frarcs-archers.
TÉ s.m. Traversino. Pezzetto di ferro tondo diritto, con occhio verso il mezzo, per fer- marlo ad una catena o fune. Col traversi- no si congiungono vario coso , facendolo passare per entro una campanella o cappio fatto in una fune, o poncndovelo a traver- so affinchè non esca. Alcune volte fannosi di legno.É anche uno strumento di acciaio a forma di T , di che si fa uso nel model- lamento delle bombe e granate per misu- rarne la grossezza alle pareti. V. Billot.
TEBET s.in.Ascia. Armo elio i Turchi por- tano innanzi della loro sulla o di costa, col TOPOIS , PALAS , GADAR.l.
TELAS s.m. TWaccia.Quella di cuisi fanno i sacelli a terra. V. Toile.
TÉMOIN s. m. Padrino , patrino , ed oggi più comunemente secondo. Quegli che as- siste uno de'giostranti ai duello. V. Se- COND , PaRRAIR.
TÉMOIN s.m. Testimonio. Pezzetto di esca tagliato siccomo quello che il minatore po- ne su la civa del salsiccione della mina, in virtù del quale egli vede, allorché si è riti- rato , l'istante in cui sarà por brillare la mina.
TÉMOINS s. m. Testimoni. Sono punti di paragone ( de repère ) nel modellamento de'pezzi di bronzo.
TÈMOINS s. m. Segni. Son macchie di fu- cina lasciate nella fucina a i pezzi limati.
TEMPES, Tkbpi.es s.f. Tempia. Dalle orec- chie alla fronte.V.CHEVAl..
TEMPORISER v. a. Temporeggiare , o tem- poreggiar la guerra. Amministrar la guer- ra per modo da guadagnar tempo , senza venire a fatti terminativi , operando in maniera che duri lungo tempo.V.TRAtxER LA GUERRE EX LOXGUEUR.
TEMS s. m. Tempo. Nell’ arte militare diccsi di certi moti elio si fanno da’ soldati nei maneggi delle armi.
TENABLE add. Difendevate. Diccsi di for- tezza o di luogo che jiossa difendersi o esser difeso. V. Dépexsip.
TENACITÉ s. f. Tenacità. Proprietà di al- cuni corpi di sostener pressioni . n stendi- menti senza rompersi.
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TENA1LLE ». f. Tanaglia , forbici. Opera alta innanzi alla cortina, sostituita all’an- tica faltabraca, che si distende verso la campagna con due facce simigliatiti a quelle di una forbice aperta , fra cui è una corti- na. Il primo vocabolo è ,quello oggimai in uso, perocché il suo sito ordinario è quel- lo formato dall’intersecazione delie linee di difesa chiamato angolo della tanaglia.Ed in generale dicesi opera a tanaglia o a forbice quella il cui fronte è composto da due linee congiunte ad angolo rientrante ; e se due angoli rientranti c tre saglienti lo compo- nessero , l’opera si direbbe a tanaglia dop- pia, ovvero berretta da prete.
Rrisèe. Tanaglia spezzala o a taglio.
Doublé. Doppia tanaglia o doppia for- bice , tanaglia composta , bonetto da prete, ed il Soliani Raschini cercando d'evitare il modo francese lo chiama berretta da prete. Alcuni l’addimandano tanagliane.
Simple. Tanaglia semplice. Questa di- stinzione era pur necessaria quando diffe- renziavano assai le tanaglie , perché al- cune eran costrutte con facce fianchi o cor- tina al modo di fronte; altre con facce , e finalmente quello con facce e cortina sic- come sono solamente le moderne.
TENA1LLE b. f. V.Cciller a’ bbux »an-
CHES.
A’ boclbts kocces. Tanagliane. Uno
degli strumenti pel tiro delle palle infuo- cate.Éuna lunga e grossa tanaglia,con tre bocche a semicerchio,con la quale si pren- dono le palle roventi cadute sul suolo.
A’ boclon. Tanaglia tonda. Le cui boc- che son due porzioni di cerchio.
A’ chasfrein. Morsetto da smerlatura.
I nostri dicon tanaglia a scantonare. Spe- zie di tanaglia per piastrina, ed in genera- le per istringere lavori sottili.chevoglion- si diligentemente smcntare.Ha le ganasce torte , cioè inclinato da una medesima parte.
A’ cbeiset. Imbracciatola , tanaglia
imbracatola. La sua forma è tale da poter abbracciare i crogiuoli ne'quali si fonde il metallo, e vuotarli nelle forme o per altri usi. Gli artefici nostri la dicono in dia- letto tenaglia a sportiglione. V. Embras-
S01BE.
A crochet,Crocue. Tanaglia storta.l.c
sue bocche son piane , c piegate in Squa- dra dalla medesima parte.
A’ èbasber. Tanaglia a rotondare.
A’ embvttbe. Cagna , cane. Serve per
il mezzo delle piastre da ruote , le quali debbonsi accomodare alla curviti do'quar- ti. V. I .mi: v
—— Càrrée. Tanaglia quadrata. Quella la
quale, chiusa, lascia un vuoto quasi qua- drato fra le bocche.
De forge. Tanaglia da fucina. Ado-
prasi da’fabbri per maneggiare c lavorare il ferro rovente, la forma delle cui bocche è variatissima, ed adattata al lavoro , che debbono afferrare.
Droite. Tanaglia dritta, ovvero a pun- ta. Le cui bocche son rette e piane.
Coclee. Arzinga. Ha lo bocche con
doccia per tenere i ferri tondi nel lavorarli al fuoco.
Ordinaire. Tanaglia da legnaiuoli o
da chiodi. Le quali son comuni al legna- iuolo, al magnano, al fabbro ferraio e ad altri artefici: se ne servono per trarrò or- dinariamente i chiodi ; epperò le bocche souo due porzioni di cerchio assai larghe e taglienti, ed il corpo inferiore duna del- le due aste è piano , spesso per servirsene come si fa dei granchio dei martello da legnaiuolo. V. Tbicoise.
Ronde. Tanaglia tonda. Servo per le- gare, epperò le suo bocche sono duo por- zioni di cerchio.
TENAILLON s.m. Tanagliane. Opera desti- nata a coprire i piccioli rivellini , come anche le spalle de bastioni in addietro : può considerarsi quasi composta di due contragguardie adiacenti alle facce del ri- vellino, che formano verso il sagliente un angolo a tanaglia , un angolo rientrante del quale guarda l’angolo sagliente del ri- vellino. I tanaglioni son oggi poco valutati perchè mal corrispondono all' oggetto per cui sono stati imaginati. Nel dizionario piemontese si è tradotto alone ( bastion détacuéj.V. Grande lunette.
TENANT s. m. Mantenitore. Propriamente quel cavaliere che manteneva il torneo o la giostra, sostenendo le disfide. E si ado- però anche per campione o difensore.
TENDELET s.m. Tendaletto. Piccola tenda alla poppa.
TENDON s. m. Tendine. Parte del cavallo. V • Che val*
TENDRE DES PIÉGES. Tendere gli aggua- ti , mettere agguato ( tendre une pièce ). porre ovvero tendere insidie,insidiare.Ma il primo modo è più generico. Collocare gen- te armata in sito occulto, ad opprimere il nemico od a spiarlo,preparando le insidie.
TENIR v. n. Tenere. Parlandosi di fortezze o di eserciti vale non arrendersi, non ce- dere, durare nella resistenza.
Es écuec. Tenere in freno ovvero a fre- no. Contener l'inimico, obbligandolo di rimanersi dov' è.
En respect. Tenere in rispetto, a freno.
Contenere l'inimico. ten
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TEK
Fermi:. Tener fermo. Star forte , non
muoversi dal posto, quantunque gravi sie- no i pericoli.
Garmson. Mantenere presidio. Tenero
soldati a guardia di una città o fortezza per la sua sicurezza cosi al di dentro co- me al di fuori.
La campagne. Tener la campagna , al- loggiar sulla campagna. Occupar la cam- pagna , in luogo di racchiudersi nelle for- tezze o di pigliare i quartieri.
Tétb. Tener fronte, far testa.Difender- si ed opporsi validamente al nemico , fa- cendogli incontro, opponendogli.
Sca pied. Intrattenere , tenere ad ordi- ne. sostenere in piedi. Fermareo trattenere soldati al proprio servizio. V. Entbetenib.
TENIR BON. Afferrare. Dicesi dell' ancora quando aggrappato bene il fondo, tien fer- ma la nave. V. Fremire.
TENIK Bit IDE. Tener briglia, o tenere la fcriylia.Modo di dire militare per fare alto, cioè arrestarsi , ed è proprio della caval- leria.
TENON s.m. Dente, maschio, dente interzo. Sporgimelo di metallo o legno per inserirlo in foro della stessa figura c grandezza del dente, siccome ne' diversi telai, in cui due hanno gl' incastri (mortises) e gli altri i maschi.
De baionette. Fermo della baionetta.
Nè veggo con quanta ragione l’abbia il Grassi denominato contromira.È un picco- lo parallelepipedo di ferro saldato sull’ e- stremo della canna.
De manokuvre, Bracciuolo, manicotto:
i nostri artefici il dicono tufolo , c noi lo chiamiamo perno di manovra.
TENTE s. f. Tenda. Tela che si distende so- pra una traversa sostenuta da due forti puntelli , o che cadendo verso terra si al- larga c si tende con cappii di cinghia o di corda fortemente raccomandati ad una fila di piuoli piantati intorno intorno. Fra noi sotto ogui tenda riparano quindici soldati, i quali sono invigilati da un sottuflìzialc. I Rumani le adoperavano di pelle , onde i modi di dire militari: Vitase decere svb peliibds , mese are set pelubvs , cioè incanutire in campo,scemare sotto le tende.
TENUE s. f. Montura , divisa. Ma è piut- tosto il nome collettivo di tutto ond' è co- perto il soldato da capo a piede. Pure la voce montura è una delle diciassette rim- proverate al Grassi , comcchè usata dal Magalotti.E noi franccscamente cd al tri in altre parti d'Italia diciamo grande o piccola tenuta , cui sarebbe preferibile grande o piccolo uniforme.
TÉRÉBINTHINE s. f. Trementina, tereben-
tina. Resina che cola dal terebinto ( tése - BiNTHE J. Liquore in consistenza di mele ch'esce per incisione dal terebinto, dal la- rice , dai pino, dall'abete, e da altre pian- te della stessa famiglia. Preserva i cor- pi, a cui siasene fatto un intonaco , e fa parto di fuochi artifiziati. Quella di Ve- nezia è la migliore e secondo il Biriuguccio dicesi tormentino.
TERPAN s. m. Falce. È una specie di falce con manico ond usano i Turchi alla guerra.
TERRAIN , TERRE1N s. m. Terreno. E si adopera militarmente per indicare il luogo stesso ove si combatte , pei quale sareb- bero preferibili le voci campo , piazza. V. Carbeau , Piace.
A’ pente. Terreno repente.
Ahéneux. Terreno arenoso.
Bas. Terreno basso.
Boise. Terreno boschivo, boscoso , im- boschito.
Bocrbecx. Terreno pantanoso.
Bruyère , Breyéreux, Inculte. Ter- reno incolto.
Rcissoxneux. Terreno cespuglioso.
Coupé. Terreno impedito , tagliato,
frastagliato, interciso.
Cultivé. Terreno coltivato.
Dépolillé. Terreno nudo.
Difficile a’ monter. Terreno erto.
Dir. Terreno duro.
Ègal , Plat. Terreno piano.
Èlevé. Terreno alto.
Fan'geci. Terreno fangoso.
Ferme. Terreno fermo.
Carni d'arbres. Terreno arborato.
GLISSANT. Terreno sdrucciolo.
Graveleux. Terreno ghiaioso.
Humide. Terreno umido.
Inègal. Terreno diseguale.
Maigre. Grillaia. Luogo sterile , forse
da grilli solamente.
Maigre et pierreux. Calestro. Terre- no magro e sassoso.
Maniable. Terreno trattabile.
Marécageux. Terreno paludoso.
Monteux. Terreno montuoso.
Mog. Terreno molle.
Pierreux. Terreno sassoso , pietroso ,
petroso.
Raboteux. Terreno sabbionoso.
—— SpONGIEUX. Terreno spongioso.
Usi. Terreno liscio.
TEKKASSER v. a. Terrapienare. Alzar ter- rapieni , fortificare con terrapieni. Poi at- terrare o stramazzare in altro significato.
TERRE .V MOULER. Terra da forme. o da formare. Mistura d'argilla , di rena , o di stallatico di cavallo (che noi non poniamo) in date proporzioni, c inumidita con acqua.
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•iella quale i modellatori delle artiglierie si servono a far le forme sopra il modello do' getti.
TERRE 1)E 1*1PE. Terra di pipa.Con la qua- le gli artiglieri puliscono il loro cuoiame , stemperandola nell’acqua di crusca.
TERREPLEIN ». m. Terrapieno. Elevazio- ne di terra , ordinariamente incamiciata di piote o di mattoni,sulla quale si dispon- gono lo artiglieria e gli uomini armati |ier difesa della fortezza; ossia quella gran massa di terra quasi orizzontale del ram- pare, che si pone dietro alle mura d'opera fortificata per sostenerle e rinforzarle ; e per meglio dire quella larghezza di terra, la quale termina col paraputtodalla banda che guarda la campagna c con la scarpa interna da quella verso la piazza. Le sue parti sono ;
Base. Bine, piano inferiore, ed il Mar- chi la chiama piede , ovvero fondo.
Largecr. Larghezza , piano superiore.
■ Talus. Scarpa. Quella pendenza che
ha all' indentro.
TERTRE s. m. Aggetto. È propriamente un diminutivo di monticello . ma s'intende sempre di eminenza isolata o dolce a sali- re ed a scendere. V. Morticele.
TÉTARD s. m. Testala. È quella parte del timone stretta tra' cosciali.
TÈTE s. f. Entrata , imboccatura. Venuta di strada, piazza , ponte, porto e simili , ondo i verbi imboccare, sboccare. V. Ave- rte, Entrée, Débolcbé.
TÈTE s. f. Bocca. Parte piana del martello, colla quale si batte , opposta al taglio che dicesi penna ( panne ).
TÈTE s. f. Capocchia. Estremili di bastone o d'altro, piu grossa del fusto.E diecsi an- che del capo degli spilli o de’ chiodi, che vien denominata altresì cappello.
TÈTE s. f. Fronte. Parte retta ed anteriore delle cosce e degli aloni negli adusti , delle stanghe ne’carri, odi trave o simile.
D'affut. Testa dell'affusto o della cassa.
Una di quelle ferrature che coprivan le testate degli adusti antichi , anzi che fos- sero fatti a ceppo.
TÈTE s. f. Frontale . testata , capo. Quei bandclloni o lamiere di ferro che si ado- perano ad armare la fronte di alcun lavo- rio di legno.
1ÉTE s. f. Testa. Parte anteriore d'un eser- cito duna colonna d'un corpo di soldate- sca . d'un campo , d'un ponto.
i ÈTE s. f. Modulo. Pezzo di legno cilindri- co , cui è fermata la cucchiara per lo ar- tiglierie , dalla parie opposta della quale sta l'asta.
1ÉTE s. f. Testa. V. Cueyal.
Daissée. Testa inclinata. Modo di diro
della lancia in resta.
Raissée. A lesta bassa. Senza guardare
a pericolo , e si adopera parlando di sol- dati che vanno con impeto a mescolarsi col nemico.
De la bagcette. Biittipalla. È la estre- mità superiore della bacchetta, la quale è certe volte conica , a cappello altre volte, ed i Tedeschi hanno il battipalla dall’ una c dall'ultra parte , essendo allatto cilindri- che le loro bacchette.
De la colonne. Testa della colonna.
La prima schiera di una colonna , cioè la parte anteriore, chiamandosi centro ( cen- are ) la parte di mezzo , e coda (quelk } la estrema.
De la safe. Testa della zappa. Parie
anteriore de’ lavori di zappa, cioè la più vicina alle ofTese. E genericamente si dice d’ogni riparo che stia a fronte dell'avver- sario.
De la trancuée. Testa ovvero bocca
della trincea. La parte della trincoa più vicina alle offeso nemiche.
De mort. Concima, o bomba incendiaria,
pallone di fuoco. Grossa palla fatta di un sacco tendo di tela, empiuto di una mistura artifìziata e rinforzata da uno scheletro di cerchi di ferro, o da una corteila intreccia- tale tutta attorno a modo di rete. Si sca- glia per lo più co’ mortai petrieri e servo negli assedi come le palle da fuoco.
De font. Testa del ponte o di ponte.
Opera fortificata a difesa di un [tonte , la cui gola vien fermata dalla riva dol fiume inaccessibile al nemico , con le ale fian- cheggiate dal tiro della moschetteria o dell'artiglieria. Quest'opera cangia di for- ma sccoudo i luoghi. Si costruisce talvolta corno un campo trincerato; ma la base del- l’angolo, o la corda dell’arco sarà sempre formata dal fiume , dietro lasciandosi il ponte clic difende. Le opere a difesa di un ponte possono essere continuate o ad inter- valli.
De glacis. Cresta, ciglio dello spailo.
La linea più elevata dello spallo. V. Cré- te DE GLACIS.
Pkrdi'e. Testa perduta. Bassi questa
denominazione alla testa dello viti, delle chiavarde c de' chiodi , le quali non ecce- dano i pezzi su'quali vengon fissati.
Du refocloir. Testa ovvero capocchia
del nihyiture.il calcature o stivatore o ri- calcature, che i nostri artiglieri chiamano attaccature, ha ad una estremità una gros- sa testa, con la quale si caccia in fondo del pozzo la carica, e la si balte ancora.
TÉTIÈRE s.f. Testiera.Palle della vela . la
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quale si unisce al pennone in tutta la sua estensione.
De rateai;. Testata di iacea.Quc'mem-
bri prismatici de' becchi più sporgenti a poppa ed a prua.
TETIÉRE s.f. Ttslitra. Parte della briglia, o propriamente quella dove è attaccato il portamorso della banda destra ,c passa so- pra la testa del cavallo, o arriva alla ban- da manca che termina con la sguancia. Suole anche prendersi per tutta la briglia senza redini e morso. V. Bride.
TÈTON s. m. Capezzolo. Testa del grano del focone verso l'anima, nè è fatto a vite.
TllAlILACUE s.f. Armi degli antichi Fran- chi; alcune erano offensive siccome un'ala- barda o uno spiedo ; ed altre difensive sic- come rotelle o piccoli scudi.
THÈATRE DE LA GUERRE. Sedia o sede della guerra , e troppo servilmente , nè usato da’buoni scrittori, teatro della guer- ra. Quel tratto di paese o quella provincia entro cui il capitano disegna di esercitar la guerra , di combattere , ed ove si fa la guerra col maggior nervo dello forze.
TIC s. m. Ticchio. Specie di malattia de'ca- valli.per la quale si hanno a quando a quando un movimento convulsivo, e mor- dono le mangiatoie,rastrelliere.V.TARES.
T1GE s. f. Fusto. Canna della chiave elio da un capo ha l’anello , dall'altro gl' ingegni.
T1ERCIER v. n. Terziare. Misurare in tre luoghi con un compasso ricurvo od altro strumento un pezzo per vederne i diame- tri. Ed era voce frequentissima presso gli artiglieri de'secoli passati. Oggi rimano in uso per dinotare il cimento,cui sottopo- nesi una lama.
TIERS-POINT s. m. Limatriangolarc, trian- golo. E questo vocabolo è certamente più particolare.dinotando quella lima della for- ma di una piramide triangolare , i cui an- goli al vertice sono acutissimi.
T1LLE s.f. Tiglio. Pelle finissima tra la buc- cia ed il legno del tiglio, propria a far cor- de che non si allungano.
T1LLEUL s. m. Tiglio , tiglio femmina . o figlia. Il suo legno è leggiero, facile a ta- gliarsi per ogni verso, c difficile a spaccar- si. Se ne fanno specialmente tacchi e spo- lette: il suo carbone perchè leggiero, è pur buono per la polvere da fuoco.La sua cor- teccia si fila, e fasscnc pur della carta. V. Bois.
TIMBALE s.m. Naccaro , nacchera, timbal- lo , timpano, taballo. Ma il timballo mili- tare è uno strumento di rame proprio della cavalleria . in foggia di due grandi vasi vestiti di cuoio; e por di sopra nel largo della bocca coperti con pelle di tamburo ,
che si suonano con due bacchette, batten- do vicendevolmente a tempo or sopra l'uno or sopra l'altro. L'artiglieria ne usava un tempo.
TIMBALIER s.m. Timballiere. Suonator di nacchera.
TIMBREs.m. Campana: e fra'nostri artifici calotta. Parte tonda dell'elmo che sta sulla testa e rimane per lo più divisa da un ci- miero.
TIMBRE s. m. Bordonierc. Parto del tambu- ro. V. Tahiioir.
TIMON s. m. Timone. Parte dell’avantrai- no. V. Avahtraik.
TIMON s. m. Agghiaccio, manovella. Parte del timone ( gouvehhail J che si prolunga dentro le barche o navi , e serve per far girare il timore agli agugliotti.
TIMONNIER s. m. Timoniere. Colui il qua- le è all’ sghiaccio o alla ruota del timone per governare il legno.
T1NE, Tire deveoncage. Afastello.Yaeo di legno largo di bocca, fatto in tondo di do- glio , con due di esso sporgenti in fuori c forato: questi sporgenti chiamansi orecchie, nelle quali si fa passare una stanga per alzarlo e trasportarlo in due pcrsone.Ser- Yono a parecchi usi, massime al trasporto della materia da polvere da'mortai ai gra- niloio, capace ciascuno di 120 libbre.
T1NS s.m. Tacchi : in veneziano careghe.
TINTEMENT s. m. Tintinnio. Suono del pezzo quando spara ; ed è voce adoperata da' moderni artiglieri.
TIR s. m. Tiro, sparo. V atto del timo ed anche il colpo che si fa tirando. Il primo vocabolo si usa per le armi biancho c da fuoco e più frequentemente per queste ul- time. Il tiro dello armi da fuoco si aggiu- sta col pigliar la mira dalla superficie su- periore dell’ arma sino all’ oggetto elio si vuol percuotere.V. Coup de cuarge, Fec, Cot'P DE FEU , VoLÉE.
A' boulets rocges. 7Tro a palle roventi
o rosse. Adoprasi nelle batterie di costa contro alle navi.
A’ la cirle. Tiro al bcrsaglio.EA è pro- priamente il bersaglio dello armi da fuoco portatili, cioè o un soldato dipinto al natu- rale sopra una tavola , ovvero, elio oggi è più generalmente usato, un rettangolo alto cinque piedi e sci pollici sul tcrrono , c ventuno pollico largo. Nel mezzo si vode una fascia nera orizzontale della larghezza di tre pollici , c due altre al di sopra.
A' toite volée. Tiro massimo ovvero
di rotata: Uro persola han chiamato i pra- tici qualche volta. È quel tiro delle armi, o delle bocche da fuoco con cui il proietto vien lanciato alla maggior distanza cui
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possa arrivare, adoprando la massima ca- rica compctenle al calibro , e la massima elevazione. Questa maniera di tirare non è adoperata se non se ad esperimento ; poiché essendo tiro incerto , non sarebbe che un rombo vano ed uno scialacquo inu- tile di munizioni.
Clrviligne. Tiro curvilinea ed anche
in arcala. Quello col quale il proietto lan- ciato descrive una linea sensibilmente cur- va. Si distingue anche con questa appella- zione , soggiunge il Grassi , il tiro delle bombe, e d'ogni altro proietto lanciato co' mortai. Ma bisognava meglio dire delle bombe o granale che traggonsi con angoli di elevazione.
De blt-en-blanC. Tiro di punto in
bianco , ed anche tiro esalto o in misura , ovvero tino rettilineo. Quel tiro il quale si eseguisce mirando a dirittura allo scopo , per via della linea di mira naturale, senza far uso dell'alzo , cioè . come dicevano i vecchi artiglieri serico smorzare il pezzo ; quando cioè l’oggetto clic si vuol percuo- tere è nella seconda intersecazione della linea di mira prolungata c della curva de- scritta dal proietto.
De plein focet. Tiro di ficco , di pro- prio colpo. Quando il proietto batte diret- tamente il bersaglio ; cioè senza salti o rimbalzi. E si usa quest'espressione allor- ché si è presso a poco alla distanza di pun- to in bianco , con la carica del terzo. Nè puossi confondere col tiro ficcante.
De hicochet. 7iro di rimbalzo. Quel
tiro delle artiglierie col quale il proietto vien lanciato in modo che combinata la celerità coll’angolo di proiezione, urti nel suolo senza ficearvisi dentro , c ne risalti percorrendo in aria un’altra curva, poi ri- cade al termine di questa, e riurtando nel modo stesso possa descrivere novello cur- ve , finché il suo moto non sia estinto. La quale maniera di tiro si usa altresì sull' acqua quando è tranquilla o poco agi- tata, incontrandone la superficie, si che vi risalti sopra e vada a colpire il bersaglio.
—— Dive8Gbnt. Tiro costiero. Quando il proietto ne vada dall' un de' lati.
F’ichant. Tiro ficcante ovvero inclinato,
elevato. Quando si batte da alto in basso : alcuni dicono di ficco.
Horizontal. Parallèle. Tiro tu pian
d' anima , parallelo , a livello, livellato. Quando 1' asse è orizzontale o parallelo al piano della campagna.
Rasant. Tiro radente , o di striscio.
Quello che scorre rasente la superficie di un corpo senza penetrarvi.
T1RA1LLEH v.a. Bersagliare , berzagliare:
berzare è fuori di uso. Infestare con le ba I- teric, battere conte artiglierie, co' fucili , sparando di continuo.
T1KA1LLEUR s. m. Bersagliere , bersaglia- tore; in istilc nobile feritore, feridore.JicIle nostre ordinanze d‘ oggidì chiamasi caccia- tore, comechè a rigore debbonsi distingue- re tre specie di fanterie leggiere : soldati leggieri, cacciatori e bersaglieri, i quali soli propriamente armati di carabine riga- te.La definizione del Grassi è questa : sol- dato che combatte alla spicciolata ovvero a branchi fuori della fronte del battaglio- ne , dello squadrone , o dell’esercito per assaggiare le forze dell'inimico , commet- tere i primi colpi, sostenerne l'impeto con vivo fuoco, stancheggiarlo, pizzicarlo.
TIRANT s. m. Catena, tirante , tirella. V. Trait.
T1RANT s. ro. TTran/r.Quel coreggiuolo che serve a ritenere la sciabola 0 baionetta sul bodricre.
TIRANT s. m. Asticciuola, e fra noi tirante. Quella parte di legname dell'all’usto di piazza c costa, la quale passa per mezzo, e tien collegati il castello della coda ed il guscio della sala cioè il corso d'asse il qua- le è incastrato di sotto ne due ritti 0 mon- tanti.
TIRANT s. m. Menatoio. Leva del mantice. V. Solfflet.
TIRANT s. m. Guardia. Ciascuna di quelle due verghe di ferro che tengono in guar- • dia la bilancia de carrctti 0 avantraini.
TIRANT Deal. Pescare. È la misura del- l'immersione di un bastimento nell'ac- qua.
TIRANT Des voitlres. Forza di trazione. La forza motrice di un carreggio può scom- porsi in due, una deputata a vincere gli at- triti e l'inerzia, e l'altra a produrre il moto: la prima di queste forze dicesi trazione di una macellino.
TIRE-BALLE s. m. Cavastracci o cavapal- le. Ma è propriamente quello che si unisce alla estremiti della bacchetta fatta a vite nelle armi da fuoco portatili. V. Tire- bovrre.
Bolbre. Cavastracci. Può essere o
scempio 0 doppio , cioè con una o due spirali. V. Ab.wehents.
Bolbre. Cavapelo. Ferro adunco con
cui si cava la borra da'basti e simili. V. Sellibr.
Cercles. Cane da bottai.
Fonds. Tirafondi , buca fondi, vite ca-
vaspolette, rampinelto.
Flséb. Tira spolette , ed anche cava-
spolette. Specie di succhiello fatto a vite co i pani aguzzi da un capo c con un occhio
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dall'opposto. Strumento di ferro per estrar- rò la spoletta dal focone. V. Arbkmests.
Pili). Pedale, capestro. Cosi chiamano
i sellai bastai e calzolai quella striscia di cuoio, con cui tengono fermo sulle ginoc- chia il lavoro.
TIRE-FOND s. m. Tirafondo , cagna. Stru- mento da bottai, ed è una spccio di suc- chiello fatto a vite co' pani aguzzi da un capo, e con un occhio dal capo opposto per maneggiarlo. Serve per mettere o le- vare da luogo i fondi de' barili, invitando V istrumcnto in essi.
T1KER v.a. Tirare, tirar fuori. Giuncare di scherma , di spada , e vale propriamente impugnarle, cavandolo dal fodero.
TIREK v. a. n. Tirare, pescare. Dicesi delle navi elio s'immergono più o meno nell'ac- qua.
TIHER v. a. Sparare , tirare , trarre. Ma gli ultimi vocaboli son certamente più ge- nerali , significando scagliare o gettar con forza alcuna cosa. E parlando d'archi , di balestre ed altrettali vale scoccare.
A' barbette. Trarre in barba. Dicesi
delle artiglierie quando sonocollocatofuo- ri delle cannoniere in luogo elevato, c per modo che la canna loro giuochi liberamen- te sul parapetto dell’opera di fortificazione ove son poste.
A’ Boi' let. Tirare e meglio sparare
apatia. Dicesi delle artiglierie quando si tirano con carica di polvere e palla.
A’ coir vose , A' coup sub. Tirare a
punto fermo , a mira certa ovvero a mira ferma. Tirare ad un segno il quale per es- sere immobile rendo il colpo più facile e sicuro. E quando fassi con mollarle, dico- no i Toscani dare nel quattrino, in brocco , nel brocco, nel segno, dare giusto.
Ahitraili.e. Sparare a metraglia. Di- cesi delle artiglierie che si sparano con cartocci , cioè con carica di polvere e me- traglia. Anticamente tirare a sacchetti.
Au blavc. Tirare o trarre al segno odo
srjno.Tiraro per esercizio contro un obbict- to determinato colle armi da fuoco o con altra arme da tiro per farvi colpo dentro.
De l’arc. Tirar d' arco. Giuocare con
quest' arme.
Des armes. Far d arme, armeggiare ,
giocar d armi. Ma quest'ultima frase vie- ne in ispccie adoperata per esprimerò : esercitarsi nel maneggio delle armi , faro gli esercizii militari, ed anche quelli della scherma. V. Faiue des armes.
De fourbeau. Sfoderare, sguainare.
Cavar l'armi dal fodero. V. DégaIser.
Ev BARBE, A' DÉCOUVERT. V. A' BAR- BETTE.
D'Atala. Diz.Mil.
E.v l air. Sparare , tirare a cólo. Si
dice dello armi e delle bocche da fuoco che si sparano senza effetto , od a solo fine di far rumore , caricandolo di sola polvere . in occasione di festa, rivolgendone la boc- ca in alto.
I —— Eh écharpe. V. Écbarpe.
La déteate. Sgrillettare. Fare scoc- care la molla delle armi da fuoco, toccan- done il grilletto , onde prendano fuoco.
Le per. Sferrare , disferrare. Trarre
il ferro dello strale, della lancia o simili, restato infisso nella carne nelle armi, per colpo ricevuto.
TIREUR s. m. Scoccatore. Si dice cosi di persona come di armi e strumenti da scoc- care.
TIRELIR s. m. Tiratore. Soldato o cacciato re che tira con mastria particolare.
TIRELIR s. m. Tiratore, e con vocabolo meno usato trattore. Or se cosi dico il Grassi , perchè condannarlo 1 Ma l'argo- mento forte si è perché questo vocabolo e l'altro ostiere da'nostri militari sarebbero intesi per Invernaro e taverna.
TIRE-VIEILLE s.t. Tientibene, guardamano.
TIROIR s.m. Cassetta, cassetliiw: in Napoli diccsi tiratoio.
TIRONE s.m. Tirane. Era presso i Romani un soldato novizio o soprannumero , il quale non giudicavasi arruolato perocché non aveva ancora prestato il suo giura- mento.
T1R01RS s. m. Fermagli. Antico nome che dovasi a certi ferretti piani i quali ritene- van la canna sulla cassa traversando la cas- sa e le orccchicllc forate, lo quali stavano fìsse sulla canna.
TISARD s. m. Tizzonaio, scaricatoio. Quel luogo donde inlroduconsi le legno od altri combustibili , e si accendono lo fornaci forni fornclletti c simili. V. Foyer.
T1SEIIR s, m. Attizzatore. Quell' artigliere 11 quale è alla sinistra del capofuoco (chef de feu ), rimpetto 1' orifizio della fornace per arroventare le palle in una batteria di costa.
T1SONNIER s. m. Attizzatoio. Verga di ferro, quando con manico di legno, quan- do senza, la quale è ripiegata in isquadra ad un'estremità e serve ad attizzare il fuo- co , od a ritiraro le braci. I fabbri ferrai hanno un attizzatoio retto ( nsouMEn droit ) ed un attizzatoio ricurvo ( tison- hier crocuu ); eutrambi destinati ad tino stesso uso.
TOILE s. f. V. Tei-as.
CtRÉE- Incerato , tela incerata. Tela
impiastrata con cera o con cosa simile alla cera, la quale serve per coprire il carico
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Dell' anima: in secondo luogo per rendere la linea di mira meno divergente dall'asse del pezzo. La parte più eminente dicesi gioia (bourrelet).
TUNIQUE s. f. Tunica, tonaca, tonica, cioppa , sottana. Era una cotta d’armi portata sull’armadura del corpo. Facevasi di taffetà , corta , e molto larga. su cui ricamavansi e si disegnavano le armi , siccome usavano gli araldi.
TURME s.f. Torma, turma. Un membro dell’ ala della cavalleria legionaria romana , composto di trenta cavalli divisi in tre decurie comandate da tre decani. In processo di tempo la torma ebbe trentadue cavalli ed un sol comandante chiamato decurione. Anche gli eserciti greci al tempo degl’ imperadori d’ Oriente avevano la cavalleria spartita in torme, e chiamavano il comandante di essa con voce greco-latina tomarca.
TUYAU s. m. Canna , doccia , tubo , cannella , gola. Ma la gola è propriamente l’ apertura del fumaiuolo dalla cappa fino all’ alto.
TUYAU s. m. Anima. In quel modo i Francesi chiamarono anticamente l’anima (ame) delle artiglierie.
TUYÈRE s. f. Buccolare, bucolare , boccolare , ugello. Tubo di ferro fuso ed anche di rame in cui entra la canna di uno o due mantici, che porta il vento in una fornace o nel focolare di una fucina. Il boccolare delle fucine da campagna è sempre di ferro, ma fra noi le fucine di montagna se l'hanno di rame. Leggiamo intanto al dizionario di Bologna che il buccolare è l‘apertura della fornace in cui entra la canna (buse). A questa parola poi dicesi che il buccolare entra nella canna e porta il vento all’ugello e da questo al forno. L’ugello poi il definisce tubo di rame.
TURCOPOLIER s.m. Colui cui davasi il comandamento delle soldatesche dell‘ordine di Malta.
TYMBALIER s. m. V.TIMBALIER.