< Dolcezze
Questo testo è completo.
Ballata della Primavera
Cremona I solchi

 
O Primavera, Sandro Botticelli
sentì fiorire in cuore i tuoi rosai
poi che ti seppe come niuno mai
4ne la soavità de’ suoi pennelli.

Ancor io, giovinetta, una fiorita
di mammole e di rose ebbi nel cuore
e m’era dolce assai tuo venimento
8e m’era triste assai tua dipartita;

non oggi, o Primavera, ché il Dolore
come tarlo nel cuor rodere io sento
11quasi per demoniaco incantamento;

non oggi, o Primavera, ché di spine
fatte del mio buon sangue porporine
14come Cristo ho corona ai miei capelli.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.