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Dolente, lasso, già non m’asecuro,
ché tu m’assali, Amore, e mi combatti:
diritto al tuo rincontro in pie’ non duro,
ché mantenente a terra mi dibatti,
5come lo trono che fere lo muro
e ’l vento li arbor’ per li forti tratti.
Dice lo core agli occhi: “Per voi moro”,
e li occhi dice al cor: “Tu n’hai desfatti”.
Apparve luce, che rendé splendore,
10che passao per li occhi e ’l cor ferìo,
ond’io ne sono a tal condizione:
ciò furo li belli occhi pien’ d’amore,
che me feriro al cor d’uno disio
come si fere augello di bolzone.
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