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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Apostolo Zeno


I


Donna, s’avvien giammai, che rime io scriva
     Non indegne del vostro almo sembiante,
     In me da quelle luci oneste e sante,
     Fonti d’amore, il gran poter deriva.
5S’alza il basso mio stile u’ non ardiva
     Senza il vostro favor salire avante:
     Tal di Febo in virtù vil nebbia errante
     Talor lassuso a farsi stella arriva:
Leggo in voi ciò che penso; e quasi fiume,
     10Che dalla fonte abbia dolci acque, e chiare,
     Le mie rime han da voi dolcezza, e lume.
E se impura amarezza entro vi appare
     Dal mio cuor, non da voi, pendon costume,
     Che in voi son dolci, ed in me fansi amare.

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