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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Maria Tommasi
XII
Dov’è, Signor, la tua grandezza antica,
E l’ammanto di luce, e l’aureo trono?
Dove il fulmin tremendo, il lampo, il tuono,
E l’atra nube, che al tuo piè s’implica?
5Parmi, che turba rea m’insulti, e dica:
Questi è ’l tuo Nume? e quel vagito è il tuono
Scuotitor della Terra? e quelle sono
Le man, ch’arser Gomorra empia impudica.
Esci, gran Dio, da l’umíl cuma, e in tempio
10Cangiato il vil presepio, al primo onore
Torna del soglio, e sì favella all’Empio:
Vedrai, vedrai del giusto mio furore
La forza immensa a tuo gran danno e scempio.
Tu, che non sai quanto in me possa amore.
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