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XII


Dov’è, Signor, la tua grandezza antica,
     E l’ammanto di luce, e l’aureo trono?
     Dove il fulmin tremendo, il lampo, il tuono,
     E l’atra nube, che al tuo piè s’implica?
5Parmi, che turba rea m’insulti, e dica:
     Questi è ’l tuo Nume? e quel vagito è il tuono
     Scuotitor della Terra? e quelle sono
     Le man, ch’arser Gomorra empia impudica.

Esci, gran Dio, da l’umíl cuma, e in tempio
     10Cangiato il vil presepio, al primo onore
     Torna del soglio, e sì favella all’Empio:
Vedrai, vedrai del giusto mio furore
     La forza immensa a tuo gran danno e scempio.
     Tu, che non sai quanto in me possa amore.

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