< Egloghe (Chiabrera)
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Gabriello Chiabrera - Egloghe (1608)
Introduzione
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E in questi miei versi non vedrete vigore d'ingegno, onde possano Molto Illus. sig. Riccardo esservi cari, si vi saranno almeno cari per la gratitudine, la quale in loro risplende; percioche essi sono Testimoni, come ne anco la Morte hammi potuto torre dall’animo il sig. Iacopo nostro; Di quì potrei dire, che a voi non doverà mai rincrescere l’havermi amato, poiche per chiaro essempio siete certo, che il vostro amore, et è al presente, e sempre sarà conosciuto da me. Sia io tanto avventuroso, che possa mostrare segno ad altrui, come nel mezo del cor mio son per guardarlo con perpetua memoria.
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