< Epigrammi (Rapisardi)
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III V

IV.


Canta sarchiando i lieti orti il villano,
    Che alle fatiche sue docile mira
    Rispondere la terra, e qui di miti
    Erbaggi il solco tempestivo ornarsi,
    5Là sorridente d’odorose poma
    Il frugale alberel piegar le braccia.

    Ahi, non così da’ travagliosi amori
    Pronta mercede il pensator raccoglie!
    Dal generoso ventilabro ei sparge
    10Per l’ampia terra i semi; e quando alcuno.
    Spinto dall’aura in meno avara gleba,
    Rigoglioso germoglia, e una straniera
    Gente assapora l’inatteso frutto,
    Dagli anni vinto e dall’oblio, nel sordo
    15Sen della terra il pensator si giace.

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