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LA COPPIA.
Passa una coppia, ove non è la luna.
Risa sommesse. Aneliti. Carezze
senza pietà, come vendette. Asprezze
4di baci folli. Poi, silenzio. È l’una.
Si smemora la notte, in un’insania
dolce. È il languor dei grappoli d’acacia. —
È quella coppia in ombra, che si liacia. —
8È l’aroma del filtro di Brangania. —
.... Tu che fai qui?... Rasenta i muri, e asconditi
il viso coi tuo vel, tu che sei sola!...
No. — Resti.... Non v’ha lacrima o parola
12di rimpianto nei calmi occhi profondi.
Sola sei, con la nera ombra difforme
tua, che t’insegue sul pallor sidereo
del marciapiede. E fredda, nel cinereo
16volto di sfinge e dentro il cuor che dorme.
Pur ieri ardevi sino alle midolla
del fuoco per cui sol bella è la vita.
Chi ti strappò l’anello dalle dita?...
20Chi a te del sogno inaridì la polla?...
.... Vedesti il teschio nello specchio, tu.
Quei felici che passano, non sanno,
ma sapranno. — Oh, il gran ghigno dell’inganno
24in quella lastra!... — Ora non soffri più. —