Questo testo è completo. |
◄ | Libro quarto - 115 | Libro quarto - 117 | ► |
Andavasene la notte con queste parole, e Filocolo di dietro alla cortina ascoltava il ragionare di queste due e tal volta di nascosa parte Biancifiore rimirava, e con ferventissimo disio volea dire: - Io son qui, il tuo Florio, il quale tu tanto disideri! -. Ma per la promessa fede e per paura del mostrato pericolo si ritenea: elli gli parea ogni ora un anno che Glorizia tacesse, e Biancifiore andasse a dormire; ma del suo disio il contrario avvenia, che mai Biancifiore tanto vegghiato non avea, quanto quella sera, invescata alle parole di Glorizia, vegghiava. Ma poi che Glorizia, vinta dal sonno, lasciò Biancifiore e nella vicina camera andò a dormire, Biancifiore si coricò nel ricco letto, e per quello stendendo le braccia, e più volte cercandolo tutto, non potendo dormire, così quasi piangendo cominciò a dire: