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Libro quinto - Capitolo 35
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- O grazioso signore, debita pietà mi muove, la quale, dentro al cuore, del misero Fileno mi porge compassione, pensando che gli avversarii fati tanto tempo fuori della sua forma in questa l’abbiano tenuto: e certo se benivoli mi fossero gl’iddii, io gli pregherei per la sua salute, dove a voi dispiacere non credessi, però che egli mi fu assai caro e a voi non dovria già dispiacere, però che se voi avete i vostri disii ricevuti, degli altrui danni non dovete essere vago -. - Non m’aiutino essi iddii - disse Filocolo, - se io la salute di Fileno non disidero, e se quella non mi fosse cara, se la vedessi -.

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