< Filocolo < Libro quinto
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Libro quinto - Capitolo 64
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Ilario ascoltò con maraviglia le parole di Filocolo, e più volte reiterare se le fece, né alcuna particularità fu ch’egli sapere e udire non volesse, e dell’alta condizione di Filocolo, e del basso stato che egli mostrava quivi ebbe ammirazione, e penollo assai a credere, e poi così gli rispose: - La tua nobiltà mi fa più contento d’averti tratto d’errore, che se tu un particulare uomo fossi; e allora che tu sarai uomo di Dio, come tu se’ dell’avversaria parte, io t’onorerò come figliuolo di re si dee onorare. E certo se io noto bene le tue parole, lunga è stata la sofferenza di Dio, che di tanti e tali pericoli t’ha liberato, sostenendo la vita tua. Ma nullo altro merito ti ha tanta grazia impetrata, se non la conversione alla quale ora se’ venuto, di che tu, se ’l conosci, molto gli se’ tenuto: e veramente di ciò che tu dubiti è da dubitare, ma confortati, ché io spero che colui, che di maggior pericolo t’ha tratto, così similemente di questo ti libererà. E io ci prenderò modo utile e presto, come tu vedrai, però che Quintilio è a me strettissimo amico, né niuna cosa voglio che egli similemente non voglia, per che di leggiere la loro pace avrai. Ma certo tanto ti dico: siati la tua sposa cara, né guardare perché in guisa di serva la sua madre fosse alla tua donata: ella fu del più nobile sangue di questa città creata, sì come de’ troiani Iulii, e il padre fratello di costoro, in casa cui tu tacitamente dimori, trasse origine dal magnanimo Scipione, l’opere e la nobiltà del quale risonarono per tutto l’universo. E acciò che tu non creda che io forse meno che ’l vero ti dica, tu il vedrai. Egli è in questa città patrizio Bellisano, figliuolo di Giustiniano imperadore de’ romani, il quale alla cattolica fede, come avanti ti dissi, tornò, non sono ancora molti anni passati, dirizzandolvi Agapito sommo pastore; il quale Bellisano è di lei congiuntissimo parente: io il farò a te benivolo, sì come colui che come padre m’ubidisce, e farollo al tuo onore sollicito, insieme con Vigilio qui sommo pontefice e vicario di Dio. Dunque confortati e spera in Dio, che il sole non vedrà l’occaso, che tu conciliato sarai co’ fratelli del tuo suocero -.

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