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Il re Felice, che con altro cuore avea Biancifiore da Florio ricevuta che il viso non mostrava, la menò alla reina, e disse: - Donna, te, ecco la tua Biancifiore, la cui morte agl’iddii non è piaciuta. Guardala e siati cara, poi che i fati l’aiutano: forse che essi serbano costei a maggior fatti che noi non veggiamo -. La reina con lieto viso e animo la prese, contenta molto che diliberata era da quella morte; e fattole grandissimo onore e festa, e rivestitala di reali vestimenti, con lei insieme visitò tutti i templi di Marmorina, rendendo debite grazie e faccendo divoti sacrificii a ciascuno iddio o dea che da tal pericolo campata l’aveano. E così, avanti che al real palagio tornassero, niuno iddio sanza sacrificii rimase, se non Diana, la quale ignorantemente dimenticata aveano. Ma ritornati a’ palagi, Biancifiore in quella benivolenza e grazia ritornò del re e della reina, e di tutti, che mai era stata, ognora in meglio accrescendo, con loro non mostrando che di ciò che ricevuto avea ingiustamente si curasse o ne portasse animo ad alcuno, ma ancora, sanza farne alcuna menzione o ricordanza, pianamente e benignamente si passava con tutti.