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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro terzo - Capitolo 32
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"O misero Fileno, piangi, però che la fortuna t’è più avversa che ad alcuno. Sogliono gli altri, per odiare o per male operare, lasciare li loro paesi, o tal volta morire; ma a te per amore conviene che tu vada in essilio. Or che vita sarà la tua? Sarà dolente; ma certo io non la voglio lieta. Io conosco Biancifiore turbata, e scoprirmi il falso amore, mostrando nel viso d’avermi per adietro ingannato. Io mi fuggirò del suo cospetto, e fuggendomi piacerò a Florio e a lei, l’amore de’ quali m’era occulto quando m’innamorai. Il velo da lei ricevuto sarà sola mia consolazione e della mia miseria". E, questo in se medesimo diliberato, volontario essilio, seguendo il consiglio del suo amico, prese occultamente.
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